Vlt: i concessionari chiedono di incassare le vincite non riscosse fino al 2013, ma il Tar passa la palla al Tribunale Civile

Spetta al giudice civile e non a quello amministrativo stabilire se le vincite non riscosse alle vlt – fino al 2013, quando si applicava la vecchia concessione – spettino allo Stato oppure al concessionario. Lo ha deciso il Tar Lazio, dichiarando il proprio difetto di giurisdizione – e rinviando la questione quindi al giudice civile – sui ricorsi intentati da due concessionari. Al centro della vicenda c’è un tesoretto che nel caso di una compagnia sfiora i 600mila euro, per l’altra supera gli 1,1 milioni; entrambi gli operatori comunque – obbedendo a delle richieste dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – hanno riversato queste somme nelle casse dello Stato. Tuttavia nel ricorso hanno sostenuto che non vi sia “nessuna disposizione di rango primario, secondario o convenzionale che qualifichi espressamente i detti importi come denaro pubblico”. O meglio non c’era nessuna norma fino al 2013, visto che poi successivamente le compagnie hanno siglato una nuova concessione, e a quel punto è stata inserita una clausola apposita. L’Amministrazione ha per prima cosa eccepito il difetto di giurisdizione del Tar, e il Collegio adesso riconosce che sostanzialmente la controversia riguarda il contenuto della concessione, quindi di un rapporto contrattuale. “Ne discende, quindi, che la controversia in questione esula dalla giurisdizione esclusiva cui sono devolute tutte le controversie in cui si discute sulla asserita violazione degli obblighi nascenti dal rapporto concessorio, giacché come afferma la stessa parte ricorrente il petitum sostanziale è l’accertamento della inesistenza di uno specifico obbligo convenzionale” scrive il Collegio. La controversia quindi “potrà essere proseguita” di fronte al Tribunale Civile. lp/AGIMEG