Veneziani (sindaco Rottofreno): “Applicata nuova normativa regionale sul gioco. Regione dovrebbe tutelare gli enti locali dagli effetti negativi legati ai ricorsi”

“L’Amministrazione che mi onoro di rappresentare ha ravvisato la necessità di procedere ad ottemperare quanto prima a quanto previsto dalla nuova normativa regionale” sul gioco. E’ quanto ha detto il sindaco di Rottofreno, nella provincia di Piacenza, Raffaele Veneziani. “Nello specifico è stata adottata, nei termini previsti dalla Legge di riferimento, una delibera di Consiglio Comunale del dicembre 2017 nella quale è stata individuata ed approvata la mappatura dei luoghi sensibili. Successivamente – ha aggiunto – si è provveduto a comunicare ai titolari di pubblici esercizi con apparecchi da gioco, situati in posizione di incompatibilità con la mappatura dei luoghi sensibili, il divieto di installazione di nuovi apparecchi ed il divieto del rinnovo dei contratti in essere. Analogamente, per le sale gioco e sale scommesse, si è provveduto a comunicare l’avvio al procedimento e, conseguentemente, ad emettere ordinanza di chiusura delle attività entro il termine del 12 dicembre 2018 concedendo l’opportunità di una proroga di 60 giorni, al fine di consentire la progressiva delocalizzazione delle stesse in zone non soggette al divieto. Alla data odierna per le due attività presenti sul territorio comunale e destinatarie delle predette ordinanze si rileva quanto segue”, ha aggiunto. “La sala scommesse e sala gioco sita in via Riva Trebbia ha rimosso tutte le apparecchiature da gioco di cui all’art. 110 c. 6 del TULPS autorizzate.  La sala scommesse sita in via XXV Aprile, a seguito dell’ordinanza di chiusura, ha sospeso l’emissione di scommesse ma contemporaneamente ha presentato istanza di ricorso al TAR di Parma contro l’ordinanza di chiusura emessa. Oggi il Comune è in attesa della fissazione dell’udienza nella quale sarà discussa la richiesta di sospensiva dell’efficacia del provvedimento impugnato, fase cautelare che precede la decisione nel merito della controversia in sede amministrativa”, ha detto. “Nel manifestare la mia personale – continua – soddisfazione per la limitazione imposta al settore del gioco che, benché lecito, è certamente foriero di elevati rischi sociali dovuti alle patologie che ne derivano, osservo tuttavia che la piena esecuzione della normativa regionale rischia di determinare il mero spostamento dei luoghi ove si pratica il gioco d’azzardo senza che da ciò derivi un’effettiva diminuzione dei rischi a vantaggio invece di una loro concentrazione in luoghi sempre più grandi ed alienanti per i giocatori. L’aumento della pratica del gioco online, a tutt’oggi pressoché privo di controlli efficaci ed accessibile a tutti con modesti limiti anche al gioco dei minori o di persone soggette a limitazione della propria capacità di agire. Una riduzione dei livelli occupazionali derivanti dai posti di lavoro dei personale addetto alle sale sottoposte ad obbligo di chiusura che, in caso di mancata individuazione di una sede alternativa, sarebbe inevitabilmente licenziato per giustificato motivo oggettivo stante la cessazione dell’attività. Aggiungo anche una nota di preoccupazione per gli effetti potenzialmente derivanti agli enti locali all’esito dei ricorsi a tutt’oggi pendenti”. “Auspico quindi in conclusione che, ferma l’adesione del sottoscritto e dell’intero gruppo di amministratori che rappresento all’intento di limitare questa piaga sociale, gli eventuali effetti negativi derivanti agli enti locali vedano la Regione Emilia Romagna quale garante dei danni che i Comuni dovessero subire per avere tempestivamente e fedelmente applicato la normativa voluta dall’ente sovraordinato. Auspico soprattutto, nell’interesse dei cittadini prima ancora che dell’ente, che tale fosco scenario sia evitato dalla conferma delle ordinanze di chiusura in sede giudiziaria”, ha concluso. cdn/AGIMEG