Vavolo (CGIA Mestre): “Nel 2019 a rischio 10.500 posti di lavoro a causa della riduzione del 30% dei margini”

dal nostro inviato – “Fino al 2015 la crescita del gettito erariale è andata di pari passo con la crescita della raccolta ma da quell’anno in poi si è verificato che il gettito fiscale è aumentato mentre la raccolta si è ridotta”. E’ quanto dichiarato da Andrea Vavolo della Cgia Mestre durante il convegno di Astro. “Quindi si è trattato di un aumento di gettito dovuto a un aumento delle aliquote con un’incidenza negativa sul giro d’affari delle attività legate alle macchine da gioco. Nel 2017 i controlli effettuati soprattutto nell’agenzia dogane e monopoli hanno interessato ben un terzo degli esercizi autorizzati a questi controlli vanno aggiunti quelli effettuati dalle forze dell’ordine, soprattutto dalla guardia di finanza, le normative alle quali si gioco lecito deve sottostare, nonostante la competenza sia soprattutto dello Stato, si incrociano con norme regionali e con competenze amministrative degli stessi Comuni. Proprio queste norme locali hanno avviato un processo che abbatti può essere considerata un nuovo proibizionismo. I cosiddetti distanziometri hanno cominciato a impedire lo svolgimento delle attività di gioco lecito in una porzione sempre più ampia del territorio. In alcuni casi si è arrivati a considerare luogo sensibile perfino i cimiteri. Il caso Piemonte è particolarmente significativo anche perché la normativa regionale veniva applicata per l’entrata in vigore della legge anche alle attività esistenti, tranne che per le sale dedicate per le quali la legge entrata in vigore quest’anno. Valutando gli effetti di questa legge abbiamo rilevato un cad-oil circa il 28% della raccolta nei primi 4 mesi dell’entrata in vigore della norma. Ma nonostante questo sia considerato un lato positivo da molte parti il problema è che questi giocatori hanno destinato molta parte di queste cifre a giochi diversi o hanno dato vita al cosiddetto pendolarismo del gioco, ovvero, sono andati a giocare nei comuni e nelle regioni limitrofe. Senza considerare anche l’attività del gioco illecito per il quale non esistono realmente cifre ufficiali. Nel 2019 potrebbero perdersi 10.500 posti di lavoro a causa della riduzione dei margini stimata in un ordine del 30%”. gpm/AGIMEG