Valle (candidato PD Piemonte): “Bisogna contrastare il Gap tutti insieme, in questa direzione va la Legge Regionale. Da fine 2019 il distanziometro sarà esteso a sale giochi e scommesse”

“Il gioco è una malattia e bisogna aver il coraggio di affrontarla tutti insieme. La legge regionale 9/2016 nasce per prevenire gli effetti del gioco d’azzardo patologico (GAP) e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione. Le varie azioni previste dalla legge riguardano: prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo in forma problematica o patologica, trattamento terapeutico e recupero dei soggetti che ne sono affetti e supporto delle loro famiglie, predisposizione di misure volte al contenimento dell’impatto negativo del gioco sul tessuto sociale, sull’educazione e formazione delle nuove generazioni”. E’ quanto ha detto il candidato per il consiglio regionale del Piemonte per il partito Democratico, Daniele Valle. “La legge ha coinvolto innanzitutto tutte le ASL del Piemonte che hanno istituito appositi Dipartimenti contro le dipendenze, che ogni giorno curano centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo. Dal 1 gennaio 2018 è diventato effettivo il divieto per gli esercizi commerciali (bar, tabaccherie, locali) di tenere slot machine al proprio interno se nel raggio di 500 metri sono presenti scuole, ospedali, chiese, centri di riabilitazione o luoghi definiti “sensibili””, ha aggiunto. “Le stesse norme vanno estese anche alle sale da gioco o da scommesse, a partire da fine 2019. A fine 2018 sono arrivati i primi dati elaborati da Ires Piemonte che hanno mostrato come, a 2 anni dall’entrata in vigore della legge, il volume di gioco alle macchinette in Piemonte si è ridotto di oltre mezzo miliardo di euro, passando dai 5,1 miliardi nel 2016 ad una stima di 4,6 miliardi nel 2018, mentre nei 3 anni precedenti era in costante crescita (+ 4,6% tra il 2013 e il 2016). Le perdite dei giocatori piemontesi sono diminuite del 17%, passando da 1 miliardo e 250 milioni nel 2016 a una stima di 1 miliardo e 30 milioni nel 2018 (-220 milioni in 2 anni)”, ha concluso. cdn/AGIMEG