Ussai (M5S Friuli Venezia Giulia): “Legge regionale di contrasto al Gap resta inapplicata nella maggior parte dei comuni”

“La legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo, che nel 2017 il Movimento 5 Stelle ha contribuito a migliorare, resta ancora inapplicata nella maggior parte dei comuni del FVG e la maggioranza oggi, rifiutandosi di sostenere la nostra mozione, ha di fatto tolto la maschera e dimostrato che preferisce mantenere lo stato attuale delle cose”, ha detto in Friuli Venezia Giulia il consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Ussai dopo aver ritirato la mozione presentata al consiglio regionale con la quale si chiedeva l’impegno della Giunta per istituire un tavolo di confronto con gli esercenti per monitorare e accompagnare l’applicazione della legge regionale per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo (1/2014), e per pubblicizzare gli incentivi e gli sgravi fiscali previsti dalle norme per la riconversione delle sale che ospitano apparecchi per il gioco lecito. “Con la legge regionale 26/2017, promulgata su impulso del Movimento 5 stelle, si sono introdotte importanti novità migliorative rispetto alla normativa del 2014. Tra le più rilevanti, sono stati aggiunti luoghi sensibili quali ad esempio, scuole, banche e stazioni ferroviarie; si è previsto l’obbligo di adeguamento alla distanza dai luoghi sensibili anche per le attività già in corso, il divieto di pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio di sale da gioco e sale scommesse, il divieto di oscurare le vetrine dei locali, e si sono bloccati i contributi della Regione per gli esercizi che decidono di continuare a guadagnare dalle slot machine, incentivando invece chi decida di disinstallare gli apparecchi introducendo contributi e una riduzione della tassazione regionale”, ha detto. “Nonostante la lotta alla dipendenza sia improba, anche a causa dell’aumento del gioco online, l’applicazione di queste norme potrebbe davvero essere di vitale importanza per aiutare i cittadini entrati nella spirale dell’azzardo. I Comuni però stanno facendo davvero troppo poco e la maggior parte degli esercenti hanno una posizione attendista e sperano di poter beneficiare di proroghe come accaduto in molte altre Regioni, e questo nonostante la legge parli chiaro e imponga alle sale da gioco-sale scommesse e alle altre attività di spostarsi a più di 500 metri dai luoghi sensibili entro il 2020 e 2022 per le sole sale scommesse, consentendo ai nostri comuni di diventare “slot free”, ha aggiunto. Nonostante la mozione del M5S sia stata ritirata dal proponente Ussai, per ridiscuterla in futuro in una versione più completa, il consigliere Bernardis ha affermato: “reputo fondamentale che un luogo adibito al dibatto qual è l’Aula del Consiglio regionale si esprima su temi importanti come quello del contrasto al gioco d’azzardo patologico”. “Come rappresentante politico, ritengo doveroso prendere una posizione in materia. Bisogna stabilire dei paletti e dei limiti alla diffusione delle macchinette per il gioco lecito in modo da ridurre drasticamente le occasioni di entrare in contatto con le slot e di essere incentivati al gioco d’azzardo, soprattutto per le persone che hanno sviluppato una dipendenza dal gioco o che sono più a rischio di svilupparla”, ha detto. “In tal senso – aggiunge Bernardis – occorre far sapere agli esercenti che esistono degli strumenti che possono supportarli in un processo virtuoso e di “deslottizzazione”, quindi ben vengano attività che pubblicizzino gli incentivi e gli sgravi fiscali previsti dalla legge per incentivare alla riconversione delle sale da slot al fine di promuovere e sviluppare un’idea di economia virtuosa e che arricchisca il nostro territorio invece di depauperarlo di risorse economiche ed umane”. “Infine – conclude l’esponente leghista – come si è capito, l’obiettivo non è quello di colpire i commercianti, bensì quello di proteggere e tutelare i soggetti più deboli e più a rischio di sviluppare dipendenza da gioco d’azzardo. Ben vengano quindi iniziative come quella recentemente intrapresa dal Comune di Gorizia che prevede una stretta sull’installazione di nuove macchinette per il gioco lecito sul territorio comunale a meno di 500 metri da scuole, chiese, banche, sportelli bancomat ecc.”. cdn/AGIMEG