Ussai (M5S Friuli Venezia Giulia): “Legge sul gioco inapplicata. Su 215 Comuni solo 38 hanno predisposto elenco luoghi sensibili”

“La legge regionale emanata nel 2014 prevedeva interventi orientati alla prevenzione, al trattamento, al contrasto e alla promozione della consapevolezza dei rischi correlati alla dipendenza da gioco. Legge che inizialmente non stanziava risorse e che è stata del tutto inefficace perché non applicata. La legge regionale 26/2017, promulgata su impulso del Movimento 5 stelle, ha introdotto importanti novità per rendere più stringente la normativa. Tra le più importanti, sono stati aggiunti luoghi sensibili quali ad esempio banche e stazioni ferroviarie, si è previsto l’obbligo di adeguamento alla distanza dai luoghi sensibili anche per le attività già in corso, il divieto di pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio di sale da gioco e sale scommesse, il divieto di oscurare le vetrine dei locali, incentivi a chi decide di disinstallare gli apparecchi per il gioco e lo stop ai contributi della Regione per gli esercizi che decidono di continuare a guadagnare dalle slot machine”. Sono queste le parole del consigliere regionale del M5S in Friuli Venezia Giulia Andrea Ussai. “Nonostante la lotta alla dipendenza sia improba, anche a causa dell’aumento del gioco online, l’applicazione di queste norme potrebbe davvero essere di vitale importanza per aiutare i cittadini entrati nella spirale del gioco. I comuni però stanno facendo davvero troppo poco per il contrasto al gioco – sottolinea il pentastellato -, la legge è ancora in larghissima parte inapplicata. Su 215 Comuni, solo 38 hanno predisposto un elenco dei luoghi sensibili presenti sul proprio territorio e solo 13 hanno attuato una limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco e del funzionamento delle apparecchiature. È davvero sconsolante constatare che tra questi non ci sia il comune capoluogo, Trieste. Infine, a quasi un anno dall’emanazione della legge, in tutta la Regione, ci sono stati solo 6 verbali di illeciti amministrativi e una sola sanzione. Troppo poco”, ha concluso. cdn/AGIMEG