Tribunale Collegiale penale di Catania, Codacons non ammessa come parte civile in un processo per raccolta abusiva di giochi e scommesse

Il Tribunale Collegiale penale di Catania ha deciso di non ammettere la costituzione quale parte civile del Codacons in un processo per associazione a delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di giochi virtuali e scommesse. L’associazione intendeva avanzare richieste risarcitorie verso gli imputati. L’eccezione è stata sollevata dal difensore di uno di essi, l’Avvocato Marco Ripamonti, che ne ha illustrato i contenuti, al quale si sono associati gli altri difensori.L’avv. Ripamonti ha sostenuto come non vi sia correlazione tra gli scopi statutari di Codacons ed il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice che è l’ordine pubblico. Il difensore ha poi sostenuto come il processo in questione non fosse la sede per condurre la battaglia di Codacons contro ludopatie, giochi e scommesse, trattandosi di situazioni per cui occorrerebbe rivolgersi, semmai, contro lo stesso Stato Italiano. Per quanto riguarda il processo, ha aggiunto, come non siano in contestazione frodi o combine sportive in danno del consumatore e come non siano ravvisabili gli interessi di Codacons a chiedere il risarcimento. L’aspirante parte civile Codacons è stata ammessa a replicare, osservando di essere stata ammessa parte civile anche in altri processi, ma il Tribunale ha respinto la pretesa costituzione, accogliendo l’eccezione della difesa. Il processo proseguirà così senza la presenza di Codacons. lp/AGIMEG