Slot illegali, Cassazione: per sanzionare il gestore che le istalla non basta la sola dichiarazione dell’esercente

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione conferma la sanzione emessa nei confronti di un gestore che avrebbe istallato degli apparecchi irregolari – privi di codici di identificazione e non collegati alla rete di controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – all’interno di un circolo privato toscano. E’ stato lo stesso titolare del circolo – una volta sottoposto a controllo – a dire che la società di noleggio aveva istallato le macchine irregolari, ma poi l’ADM al momento di emettere la sanzione, e la Corte di Appello quando ha esaminato la controversia, hanno preso in considerazione anche altri elementi. La Cassazione ricorda infatti che “In tema di sanzioni amministrative le dichiarazioni dei terzi, raccolte a verbale, possono solo concorrere a formare il convincimento del giudice, ma non sono da sole sufficienti a fondare un giudizio di responsabilità”. E nel caso di specie, le affermazioni del titolare del circolo “avevano ricevuto conforto in elementi oggettivi”. In particolare, Amministrazione e giudici hanno valutato una serie di aspetti: “il difetto di qualsiasi interesse del dichiarante a spostare su altri la proprietà delle macchine per limitare la sua responsabilità, che rimaneva sempre la medesima”; il fatto che la società di noleggio fosse una “impresa operante nel settore; “la carenza di interesse” del titolare del circolo “a danneggiare” il noleggiatore; “il fatto che la società avesse subito accertamenti per fatti analoghi”; “la totale assenza di elementi contrastanti con quanto dichiarato dal terzo”. E la Cassazione conclude che “L’insieme di tali valutazioni costituiscono apprezzamenti di merito incensurabili”. rg/AGIMEG