Sbordoni (Utis) su ipotesi taglio aggi: “La rete pubblica dei giochi, con gli esercenti in prima linea, difende il territorio da 50 anni. No a misure che attentano alla sopravvivenza della categoria”

“Come Utis rappresentiamo gli esercenti che svolgono questo servizio da oltre 50 anni. Oggi improvvisamente sembra che siamo diventi una categoria reietta, a livello tale da sospettare nei nostri confronti un sotteso razzismo. Non vorremmo essere colpevolizzati nonostante una storia vissuta, che non esito a definire istituzionale, più che onorevole”. E’ questo il commento di Stefano Sbordoni, segretario generale dell’Unione Totoricevitori Italiani Sportivi (Utis), in merito all’ipotesi del taglio dell’aggio sul gratta e vinci dall’8 al 4 per cento, analogo discorso per la riduzione dell’aggio al 6,5 percento su Lotto e Superenalotto. “Condividiamo quanto espresso anche dal Presidente della Fig, Risso. Spesso si dimentica che stiamo svolgendo un servizio per conto dello Stato – ha proseguito Sbordoni – gli esercenti tirano su le loro serrande per portare a casa poco più di uno stipendio. E’ inaccettabile ogni tipo di propaganda che possa provocare la soppressione di una categoria che nulla ha a che vedere con quanto – in relazione al settore – proditoriamente affermato in questo periodo. La rete pubblica dei giochi, con gli esercenti in prima linea, ha difeso e sta difendendo il territorio. Se lo ha fatto da oltre 50 anni, mi sembra strano che improvvisamente possa essere criminalizzata. La responsabilità dei danni ai lavoratori e alle loro famiglie – ha concluso il segretario generale Utis – dovrà prendersela chi, forse inconsapevolmente sbagliando, attenta a questa categoria”. cr/AGIMEG