Sapar Veneto in audizione in V Commissione: “Nella normativa accanimento ingiustificato verso solo tre forme di gioco. Si rischiano effetti devastanti dal punto di vista occupazionale”

La delegazione Veneto dell’Associazione Nazionale SAPAR, che ha per fine essenziale la salvaguardia del gioco responsabile e della legalità nel settore dell’offerta di gioco pubblico di cui è il maggiore ente rappresentativo nazionale per numero di imprese associate, è stata udita in Commissione V sul Pdl 395. La delegazione capeggiata dal Vice Presidente Nazionale Andrea Lo Massaro con Edo Simonato, presidente Sapar Veneto, e il presidente Sapar Servizi Paolo Della Pria ha espresso al termine la soddisfazione per l’incontro cordiale e proficuo che ha consentito di trattare dei punti essenziali per il settore. “Abbiamo avuto modo di sottolineare che – afferma Lo Massaro – nel testo ritroviamo solamente 3 tipologie di giochi interessate dalla normativa mentre la vera incidenza sulla ludopatia non arriva solamente dagli apparecchi ma soprattutto dal gioco online, che offre una vasta scelta di app e siti su cui scommettere senza controllo effettivo sull’accesso al gioco da parte dei minori, oltre che da altre tipologie di gioco come gratta e vinci, 10elotto, superenalotto e giochi accessori, con costo partita estremamente diverso dagli apparecchi awp, e secondo molti studi molto più aggressive (si consideri in tal senso lo studio del Ministero della Salute secondo il quale il gioco a mezzo apparecchi awp figura solo all’ottavo posto tra le forme di gioco più aggressive)”. Per altro ha evidenziato il presidente che i dati ULLS del Veneto nel 2016 parlano solo di 1.881 giocatori patologici sull’intera popolazione regionale (4,9 milioni di abitanti) citando a mero titolo di esempio che la regolamentazione della vendita di alcoolici nella Regione Veneto che è interdetta solo dalle ore 3 alle ore 6 di notte anche se è di tutta evidenza e di dominio pubblico l’emergenza legata all’abuso di tale tipo di sostanze. “Ciò per dire che assistiamo ad un accanimento ingiustificato verso solo tre forme di gioco, peraltro nemmeno tra le più aggressive, in presenza di emergenze sociali e sanitarie più rilevanti”, ha aggiunto Lo Massaro. Il testo in esame alla V commissione – si legge in una nota dell’Associazione Sapar – rischierebbe di generare dal punto di vista occupazionale effetti devastanti con effetto espulsivo a danno di apparecchi del tutto leciti e certificati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la certezza della migrazione dei giocatori verso forme di gioco illegale (sono di questi giorni infatti le notizie riguardanti l’”Operazione Carminius” che in Piemonte ha portato alla luce con l’adozione di 17 ordinanze cautelari l’enorme diffusione di offerta di gioco illegale su tutto il territorio regionale evidenziano il legame di consequenzialità tra entrata in vigore del distanziometro e crescita delle forme di gioco illegali in mano alla criminalità organizzata). “In questo senso – prosegue Lo Massaro – l’Osservatorio Giochi dell’Eurispes in data 22 Marzo ha sottolineato in un articolo pubblicato sul magazine on line dell’Istituto di Ricerca ripreso da diverse testate che le normative sulle distanze minime favoriscono la crescita delle forme di gioco illegali.” La delegazione ha inoltre richiesto di dividere le sale da gioco in tre diverse tipologie: quelle con apparecchi senza vincite in denaro, quelle con vincite in denaro, quelle miste con sale separate. Per ognuna delle suddette diverse tipologie andrebbero diversificati gli obblighi e le eventuali limitazioni. Le prime sono sottoposte a limitazioni che appaiono assurde come il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. Altra considerazione negativa – sollevata dalla delegazione udita – in merito alle limitazioni e’ la facolta’ ai comuni di stabilire, per le tipologie di gioco, delle fasce orarie fino a sei ore di interruzione quotidiana del funzionamento degli apparecchi da gioco. Con l’adozione di tali misure si verrebbero a creare delle situazioni disomogenee sul territorio regionale con la certezza della migrazione dei giocatori da un comune all’altro, conclude la nota. cdn/AGIMEG