Sale giochi, agenzie scommesse, sale bingo: il Tar Lazio conferma lo stop delle attività imposto con i DPCM

Il Tar Lazio respinge con ordinanza la richiesta avanzata da alcune sale da gioco di sospendere i DPCM del 24 ottobre e del 3 novembre che hanno disposto la chiusura di una serie di attività – tra cui appunto agenzie di scommesse, sale slot e sale bingo -per limitare i contagi della nuova ondata di Covid-19. Secondo la Prima Sezione del Tar, infatti, il DPCM “è espressione di una lata discrezionalità che, al sommario esame proprio della fase cautelare, non risulta affetto da manifesta irragionevolezza, illogicità o sproporzionalità”. E il Collegio spiega quindi che “l’individuazione delle attività economiche oggetto di sospensione totale – comunque per un periodo di tempo limitato – può ragionevolmente fondarsi, oltre che sulla possibilità di assicurare il rispetto dei protocolli di sicurezza e sulla opportunità di trattare in modo uguale situazioni identiche, anche sulla capacità delle attività economiche di soddisfare fabbisogni primari degli utenti”. Pertanto, passa in secondo piano “l’interesse, di natura prettamente economica, dei titolari di quelle attività che, come le sale giochi e scommesse, oggettivamente non sono dirette a soddisfare un fabbisogno primario dell’individuo”. Lo stop imposto dai DPCM “appare precisamente ispirato dall’intendimento di garantire il necessario distanziamento sociale con sacrificio di alcune attività economiche individuate, non tanto sulla base di un giudizio di intrinseca non meritevolezza degli interessi da esse perseguiti, quanto piuttosto in considerazione del fatto che non sono idonee a fornire agli utenti beni e/o servizi di oggettiva, primaria, importanza”. Infine, il Tar sottolinea che “quantomeno con provvedimenti più recenti lo Stato ha assicurato un ristoro economico, a compensazione del periodo di sospensione” patito dalle sale. lp/AGIMEG