Regioni in prima linea per sostegno alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus. Lega Emilia-Romagna: “Esigenza primaria delle aziende, in questo momento, è l’accesso alla liquidità”

Continua l’impegno delle Regioni a sostegno delle imprese colpite dall’Emergenza Coronavirus. La Regione intervenga sul governo affinché vengano definiti indirizzi o interventi legislativi finalizzati all’abbattimento della TARI per le imprese che hanno sospeso l’attività, previa proroga dei termini analoga a quella già disposta dal decreto legge 18/2020 per i pagamenti delle somme intimate a seguito di attività di controllo, erariali e locali, prevedendo a tale scopo adeguate risorse, sia in termini di liquidità immediata, sia in termini di ristoro, da destinarsi ai Comuni per poter attivare tale misura senza che questa vada a colpire i bilanci degli Enti locali. È quanto hanno chiesto alla Giunta in Emilia-Romagna Lia Montalti, prima firmataria, e Palma Costi (Pd) tramite una risoluzione finalizzata a tutelare la liquidità delle imprese che hanno chiuso l’attività a causa dell’emergenza Covid-19. Focus della Lega invece sul “bando per la concessione di contributi finalizzati all’abbattimento dei costi di accesso al credito per favorire la ripresa del sistema produttivo in seguito all’emergenza Covid-19”. Con un’interrogazione, a prima firma Maura Catellani, hanno chiesto all’esecutivo di “modificare le procedure fissate in modo da subordinare il pagamento di eventuali spese istruttorie, oppure il pagamento di eventuali commissioni, all’accoglimento della richiesta da parte dell’istituto bancario di riferimento”. I leghisti, infatti, hanno spiegato che “le aziende, per poter accedere al contributo, dovranno sostenere i costi di adesione al consorzio di garanzia e le relative spese istruttorie, oppure eventuali commissioni”. Queste spese, hanno sottolineato i consiglieri, verranno coperte dalla Regione solo se l’azienda rientra “fra i soggetti beneficiari del contributo, in caso contrario, l’azienda richiedente dovrà sostenere i costi dell’intermediazione senza ottenere alcun beneficio”. Pertanto, hanno chiesto alla Giunta “se sia al corrente del fatto che numerose imprese sono dissuase dal partecipare a queste forme di accesso al credito proprio per gli alti costi che assume la procedura, a fronte dell’esiguo numero di partecipanti che avranno la reale possibilità di accedere al beneficio previsto”. Hanno chiesto anche di “integrare con risorse proprie il finanziamento statale utilizzato per rendere la misura non soltanto simbolica, ma effettiva”. Infine, i consiglieri hanno messo in evidenza che “l’esigenza primaria delle aziende, in questo momento, è l’accesso alla liquidità” e hanno suggerito di “concentrare la promozione di bandi regionali principalmente in questa direzione”.

“Così come ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte in questo particolare momento, anche lo Stato in questa grave ora, forse la più fatidica per molti di noi, conferma la sua presenza con un provvedimento senza pari nella storia recente del nostro Paese. Una decisa azione a pieno sostegno delle imprese, di tutti i lavoratori e delle loro famiglie”. Sono le parole del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia Mauro Capozzella, riguardo il decreto Liquidità varato dal Governo. “Un supporto concreto che riserva particolare attenzione a quelle realtà imprenditoriali della piccola e media impresa che potranno, così, valersi di un considerevole implemento di risorse al Fondo centrale di garanzia, per assicurare il buon esito per le nuove e indispensabili richieste di finanziamento. Una maggiore liquidità immessa in un sistema di accesso al credito collaudato e migliorato nelle tempistiche degli aspetti procedurali, in modo da rendere fin da subito disponibili quelle risorse utili per incentivare l’impresa al proseguo dell’attività e addirittura all’implemento della stessa. Liquidità e immediatezza che nello specifico si traducono nella possibilità di poter beneficiare di una garanzia del Fondo centrale al 100% per prestiti rispettivamente fino a 25.000 euro e a 800.000 euro, con una valutazione del merito creditizio necessaria solo nel secondo caso. Oltre a una garanzia del 90% per i prestiti fino a 5 milioni, alla quale è possibile aggregare la controgaranzia dei Confidi per arrivare al 100% della copertura, con la valutazione del solo modulo economico-finanziario. Il tutto a supplemento, inoltre, dell’abolizione del costo delle spese d’istruttoria a carico del richiedente”, ha aggiunto. “Un intervento che, oltre a offrire tangibili benefici per le aziende, si pone a salvaguardia degli stessi soggetti che caratterizzano il processo di accesso al credito, e dell’attività di intermediazione che le banche e i Confidi offrono al tessuto produttivo della comunità. Una manovra, quindi, che nella profonda intenzione di rilanciare il Paese con vigore, si traduce al contempo in un concreto atto di fiducia verso il mondo dell’impresa quale vera e propria locomotiva del nostro Paese, dando l’ennesima prova di uno Stato che unisce e aiuta, di uno Stato in prima linea a supporto dei cittadini e di uno Stato perciò per il quale vale la pena battersi”, ha concluso.

In Liguria, si è aperto ieri il bando a sostegno della liquidità delle Associazione Società sportive dilettantistiche per l’emergenza Covid-19: al termine della prima giornata sono state registrate oltre 40 domande per un totale di 980mila euro, pari quasi al doppio della disponibilità del fondo rotativo. A fronte dell’esaurimento delle risorse, così come previsto dal bando, Filse ha provveduto alla chiusura dello stesso e si attiverà per l’istruttoria e concessione dei finanziamenti. cdn/AGIMEG