Piemonte, Cassiani (Cons. PD): “Perplessità sull’efficacia del distanziometro. Ludopatia va combattuta ma legge regionale non va nella direzione giusta”

“Ho presentato, oggi, in Aula, due emendamenti all’ ‘omnibus’ finalizzati a modificare la legge 9/2016 di contrasto e prevenzione alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. Pur riconoscendo che la legge contiene elementi utili a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo patologico, manifesto grandi perplessità sull’efficacia dell’applicazione di una distanza minima che gli esercizi commerciali che ospitano macchine da gioco legale devono rispettare nei confronti di luoghi ritenuti ‘sensibili'”. E’ quanto ha dichiarato Luca Cassiani, consigliere PD della Regione Piemonte. “Tale norma ha avuto un impatto negativo sulla libertà d’impresa , costringendo tante aziende a licenziare o mettere in cassa integrazione i propri dipendenti. In Piemonte si tratta di oltre 4.000 posti di lavoro. Evidenzio, inoltre – ha proseguito il Consigliere Cassiani – che una recente sentenza ha sottolineato che, applicando la legge della Regione Piemonte, secondo la quale gli apparecchi da gioco non possono essere collocati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, praticamente sul 99,32% del territorio urbano di Torino non è possibile installare macchinette da gioco legale e il restante 0,68% risulta praticamente infruibile, trattandosi di spazi ridotti e frammentari che non consentono l’apertura di un locali. Questo dato pone un serio problema di costituzionaliità della norma sotto vari profili”.
“La ludopatia va combattuta con forza – ha affermato ancora Cassiani – ma non ritengo che la legge del Piemonte vada nella direzione giusta. La Guardia di Finanza ha, infatti più volte, accertato un notevole e preoccupante incremento di totem illegali, nonché di macchine non collegate legalmente all’Agenzia delle Entrate e uno sviluppo, ancora più preoccupante, del gioco online domestico che può indurre dipendenza con maggiore facilità. Inoltre la criminalità si sta pericolosamente insinuando nel territorio, collocando i propri apparecchi privi di collegamento al Ministero e realizzando così enormi profitti esentasse, anche alle spalle delle imprese che da sempre versano allo Stato una grande fetta del volume giocato”. lp/AGIMEG