Pastorino (pres. STS) a Rai Radio 1: “Leggi eccessive, il proibizionismo non serve”

“La Regione Liguria è sprovvista di una legge che disciplina le slot, abbiamo quindi ritenuto opportuno dotarci di un regolamento che disciplinava le distanze dai luoghi sensibili prima, poi abbiamo aumentato la Tari agli esercenti che hanno apparecchi, ora siamo arrivati a questo provvedimento volto a tutelare la salute e le fasce più deboli della popolazione”. E’ quanto ha dichiarato Enrico Ioculano, sindaco di Ventimiglia (IM), nel corso della trasmissione “Tra poco in edicola” su RadioRai1. “Vendiamo un prodotto legale. Le tabaccherie sono concessionarie dello Stato. Siamo l’unica categoria che ha corsi di formazione obbligatori, perchè siamo rete dello Stato”, ha replicato Giorgio Pastorino, presidente nazionale di STS. “La protesta nei confronti del Regolamento di Ventimiglia ha diversi aspetti: l’impatto economico sulle nostre imprese; da anni a questa parte viviamo una competizione fra Stato, Regioni e i Sindaci che vogliono regolare il gioco, ma non in maniera coordinata. I sindaci hanno gareggiato su chi aveva il regolamento più restrittivo, il Sindaco Ioculano che ha emesso un’ordinanza secondo cui le slot devono essere spente quando le nostre attività sono accese e possono essere accese quando le nostre attività sono chiuse, può ritenersi il “vincitore”. Vivo da anni questo settore e dubito che questo provvedimento possa tutelare la salute. In un comune che confina con la Francia, in un’epoca in cui basta un telefonino per giocare, non capisco il senso del provvedimento. La dipendenza da gioco è l’ottava su otto in Italia”, ha aggiunto Giorgio Pastorino. “Se Ioculano avesse atteso prima di emettere l’ordinanza, gli avremmo raccontato di un percorso che conduciamo da anni con i Monopoli che riguarda l’interdizione del giocatore. A breve – ha concluso Pastorino – si potrà giocare con la tessera sanitaria sulle slot. Abbiamo chiesto che i dati di questa tessera vengano letti e interfacciati con database nazionali, quello di autoesclusione e contenente i nominativi di tutti i soggetti dipendenti. Credo che il proibizionismo non porti da nessuna parte”. cdn/AGIMEG