Operazione Jonny, Cassazione conferma le misure cautelari per Martiradonna

LA Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato le misure cautelari disposte nei confronti di Francesco Martiradonna, dopo il coinvolgimento nella maxi-operazione Jonny. Nei confronti di Martiradonna era prima stata disposta la custodia cautelare in carcere, la misura “è stata progressivamente sostituita con misure meno afflittive e, allo stato, è in corso di esecuzione la misura del divieto di dimora nella regione Calabria”.

Martiradonna è accusato, “in qualità di titolare di fatto della Centurion Bet Ltd, con sede in Malta, che promuove i siti di gioco on line BET1128.com e VINCIFIVECINQUE.com”, di aver fornito alla società Kroton Games “un sistema illecito di intermediazione nella gestione delle scommesse e del gioco d’azzardo”. Per l’accusa, inoltre, Martiradonna era consapevole del fatto che la Kroton fosse riconducibile alla cosca Arena.
LA Cassazione adesso conferma la ricostruzione fatta dal Gip e poi dal ribunale del Riesame di Catanzaro. “L’ordinanza impugnata” scrive la Suprema Corte, “ha evidenziato che, grazie alla collaborazione instaurata tra società gestita dal ricorrente con la Kroton Games (che fa capo alla cosca Arena), le casse di quest’ultima si sono arricchite della cospicua somma di € 653.900,00”. In particolare, il Martiradonna “ha stipulato un accordo di cobanco con la Kroton con cui ha riconosciuto a tale società
percentuali superiori rispetto a quelle attribuite agli altri master, facendole gestire, in anonimato, i proventi provenienti da tale attività nella consapevole violazione della normativa nazionale”. E ancora, ha messo a disposizione della Kroton “un insieme di sistemi operativi (es. i c.d. totem) assai funzionale e software applicativi che vengono costantemente
aggiornati, fornendo quindi, in generale, un sistema funzionale ad ulteriori illeciti guadagni e prospettive di investimento nella gestione del “gaming”. rg/AGIMEG