Operazione Beta, Cassazione conferma il sequestro di una società di noleggio slot

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato il sequestro preventivo di un’azienda di noleggio slot e riparazione vlt, posta in amministrazione giudiziaria in seguito all’operazione Beta. L’inchiesta ha consentito di fare luce sugli interessi del clan Romeo-Santapaola tra Messina, Catania e Palermo, tra questi anche la gestione del gioco; in particolare secondo gli inquirenti il sodalizio controllava alcune società di noleggio e istallava sia apparecchi legali che illegali. Di fronte alla Cassazione, i due titolari nel ricorso hanno sottolineato di essersi dimessi dalla carica di amministratori e di aver collaborato con l’amministratore giudiziario, fin dal momento del suo insediamento. Inoltre – già prima che scattasse l’operazione – la società aveva ceduto a un’altra compagnia “il ramo d’azienda relativo all’installazione di apparecchi da gioco e allo stato eseguiva solo attività di manutenzione”. Nonostante la cessione del ramo tuttavia – sottolinea la Suprema Corte – l’azienda sotto sequestro potrebbe comunque aver conservato un’ingerenza sull’attività di noleggio, visto che “è socio di maggioranza” della compagnia acquirente. Inoltre, “Il Tribunale del riesame, opportunamente, pone in luce che la cessione di ramo di azienda rientrava in una più vasta operazione di aumento del capitale sociale, attraverso la quale” la compagnia sotto sequestro “deteneva la parte più rilevante di capitale sociale e rispetto alla quale non risultava possibile escludere una continuazione dell’attività illecita se non attraverso la misura cautelare adottata”. rg/AGIMEG