Newslot, Tar Lazio “I concessionari hanno il diritto di esaminare i documenti di Bplus”

Acadi e i concessionari degli apparecchi da intrattenimento hanno diritto di accedere agli atti siglati dai Monopoli che regolano il rapporto con Bplus. Lo ha stabilito la Seconda Sezione del Tar Lazio accogliendo il ricorso presentato dall’associazione e da 5 concessionarie delle slot. Nella sentenza, il Collegio ripercorre la vicenda che ha portato Bplus a godere di un regime particolare: “la società era stata raggiunta da una informativa prefettizia, relativa a possibili infiltrazioni di tipo mafioso. Alla società è stato tuttavia consentito di proseguire nella propria attività, sulla base, a quanto è dato sapere, di precise condizioni per la prosecuzione. Nel frattempo, è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato, sez. IV, n. 4371/2013 che, in accoglimento del ricorso proposto da Bplus, ha affermato l’ultrattività delle vecchie concessioni” per coloro che – aderendo alle norme del decreto Abruzzo – hanno acquisito i diritti per il lancio delle videolottery. Le ricorrenti, con la richiesta di accesso agli atti, “hanno rappresentato all’amministrazione di essere pesantemente danneggiate da un concorrente che si trova, oggi, nella condizione di praticare sul mercato condizioni non in linea con gli standards imposti ai concessionari dalle nuove concessioni, in virtù dei vantaggi competitivi derivanti dal potere operare ancora sulla base del vecchio regime”. Il Tar ha quindi riconosciuto l’interesse delle altre compagnie a conoscere gli accordi che disciplinano il rapporto con Bplus: “è quindi proprio il fatto che le ricorrenti operino nello stesso mercato di Bplus a renderle portatrici di un interesse qualificato, pertinente ad una “situazione giuridicamente rilevante”, alla cui tutela, in sede giudiziale o stragiudiziale, risulta strumentale l’esercizio del diritto di accesso”. Respinta inoltre la tesi dei Monopoli, secondo cui la posizione di Bplus sarebbe frutto esclusivamente della sentenza del Consiglio di Stato, un provvedimento pubblico: “è quasi elementare il rilievo secondo cui la disciplina del rapporto concessorio non deriva dalla sentenza in sé, bensì dagli atti attraverso cui l’amministrazione si è alla stessa conformata”. I Monopoli adesso dovranno consentire l’accesso agli atti entro 30 giorni dalla notifica della sentenza. rg/AGIMEG