Nevola (La Sentinella): “Il proibizionismo porta gioco illegale che produce patologia”

Dal nostro inviato – “Quando nel 2013 l’assessora provinciale alla Sanità di Bolzano emanò un provvedimento che eliminava, praticamente, le slot dal territorio di Bolzano, fui entusiasta dell’iniziativa. Dopo poco, però, mi accorsi che la gente continuava a giocare sui casinò online che trovavano nei cosiddetti totem all’interno degli stessi bar dove c’erano prima le slot”. Così Luigi Nevola, fondatore dell’associazione La Sentinella di Bolzano e impegnato nella lotta alle dipendenze, ha raccontato l’esperienza della sua città al convegno “Gioco patologico e gioco irregolare” di Bussolengo.
“Non c’è niente da fare – ha aggiunto – perché la criminalità è più veloce della legalità. Appena è stato introdotto il divieto, sono subito comparsi questi apparecchi con i quali si poteva giocare senza controllo, senza tutela e senza tasse. Quindi il divieto di gioco, applicato sul gioco legale, era del tutto sconosciuto nel gioco illegale. È quello che è successo nel ’29 negli Usa, con il proibizionismo dell’alcool: non solo la gente consumava alcool, ma si trovava dei prodotti di bassissima qualità che non davano neanche garanzia di salute”. Per Nevola, i giocatori dell’illegale sono delle persone che possono sviluppare problemi più facilmente di chi frequenta il gioco legale, proprio perché non è controllato e perché lo Stato non ha modo neanche di conoscerle, di sapere che hanno un problema. Nevola ha concluso con un dato numerico: “Nel 2013, alla Asl di Bolzano c’erano in carico 100 giocatori tra patologici e a rischio. Nel 2015, quindi due anni dopo il divieto assoluto su tutto il territorio provinciale, gli assistiti per patologia d’azzardo erano saliti a 350. Ecco perché l’irregolarità produce patologia. E il proibizionismo, produce irregolarità”. gpm/AGIMEG