Mozione Mazzetti e Gelmini (FI): “Indagine China truck, interessi anche nella gestione di sale giochi”

I deputati Mazzetti e Gelmini (FI) hanno presentato una mozione che impegna il Governo: “ad incrementare i controlli di competenza su tutto il distretto industriale di Prato, al fine di contrastare e reprimere gli illeciti connessi al mondo del lavoro, anche attraverso iniziative per lo stanziamento di maggiori risorse economiche in favore degli organi di vigilanza, in modo particolare gli ispettorati del lavoro e, in raccordo con le regioni, le Asl; ad adottare le iniziative di competenza per incrementare la dotazione organica della Guardia di finanza di Prato, del corpo magistratuale ed amministrativo degli uffici giudiziari di Prato e dei locali uffici dell’Agenzia del territorio, svincolando questi ultimi dalle « missioni » stabilite dal Ministero dell’economia e delle finanze; a valutare, per l’inquadramento nella fascia più elevata della questura di Prato, l’utilizzazione di nuovi parametri, oltre a quelli già previsti dalla normativa vigente – basati sostanzialmente su territorio ed abitanti – per garantire un maggiore equilibrio tra le peculiarità degli specifici contesti territoriali, la valenza criminologica degli stessi ed il numero di agenti a disposizione, al fine di rispondere alle attuali esigenze di sicurezza; ad adottare iniziative per garantire, a livello nazionale, informazioni e supporto ai lavoratori, anche attraverso l’attivazione e la pubblicizzazione, considerate le specificità idiomatiche, di un numero telefonico nazionale di pubblica utilità presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per consentire la denuncia di illeciti lavorativi, che assicuri adeguate forme di tutela del denunciante; a promuovere, per quanto di competenza, l’utilizzo dei servizi pubblici per l’impiego nel reclutamento della manodopera attraverso iniziative volte ad introdurre sgravi fiscali, assicurativi, previdenziali o burocratici, in particolare a favore delle aziende del tessile che operano nella legalità; a promuovere, con riferimento alle aziende virtuose del tessile, semplificazioni ed agevolazioni in relazione agli adempimenti previsti dalla vigente normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; ad adottare iniziative per implementare un sistema di sostegno alle imprese produttrici che consenta loro di collegare il prezzo dei beni al costo di produzione”. Nelle premesse i deputati hanno sottolineato che “« mondo sommerso », secondo quanto affermato dal procuratore generale, dottor Giuseppe Nicolosi, si è traslato in un fenomeno di criminalità di tipo mafioso, dove la malavita cinese gestisce imponenti traffici di denaro liquido da reinvestire in attività apparentemente lecite. Come rivelato da un’indagine del 2018 della direzione distrettuale antimafia di Firenze, denominata « China truck », le due economie s’intrecciano e si alimentano osmoticamente. Questa indagine ha condotto in carcere, assieme a decine di nostri connazionali, il presunto capo della triade italiana Zhang Naizhong: questa persona è considerata dagli organi inquirenti « il capo dei capi », colui, che, proprio da Prato, comandava mezza Europa. Le accuse contro la sua organizzazione sono paradigmatiche della capacità dell’organizzazione di diversificare gli interessi, anche criminali, dei clan cinesi. Si va dal trasporto merci, alla gestione di sale giochi e centri benessere sino al traffico internazionale di rifiuti”, ha concluso. cdn/AGIMEG