Mozione M5S su riduzione orari slot a Sanremo, Baggioli (FI): “Nella proposta c’è solo tanta demagogia”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione al Comune di Sanremo per ridurre gli orari di funzionamento anche delle slot installate in bar e tabacchi. L’attuale regolamento comunale prevede la riduzione degli orari solo per gli apparecchi installati nelle sale da gioco. Nella prima riunione consiliare, in cui si è discussa la mozione, oltre ai pentastellati con la consigliera Paola Arrigoni, si sono detti favorevoli Sanremo Attiva con Robert Von Hackwitz e Sanremo Insieme con Fabio Ormea. Più scettiche le altre forze politiche. Mario Robaldo del Pd ha evidenziato la necessità di trovare un accordo condiviso, che tuteli i soggetti deboli, ma che non sia lesivo nei confronti degli esercenti. Simone Baggioli di Forza Italia ha sottolineato che i soggetti ludopatici andrebbero a giocare nelle città confinanti in questo modo verrebbero solo penalizzati i commercianti sanremesi. “Ho partecipato, in qualità di membro della Prima Commissione Consiliare, alla discussione per la riduzione dell’orario di gioco delle slot all’interno di Bar e Tabaccai presenti sul territorio comunale di Sanremo. Tema che deriva da una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, ritirata dal Consiglio Comunale e portata in commissione per la legittimità della questione, sospesa in attesa di delucidazioni. A tal proposito ritengo doveroso fare alcune precisazioni e osservazioni. In primo luogo è importante evidenziare che la Città di Sanremo è in possesso di un Regolamento per le sole ‘sale gioco’ con orario che va dalle 9 del mattino alle 20. Un regolamento nato nella precedente amministrazione in accordo con tutti i soggetti interessati alla questione. Ora arriva la mozione del movimento 5 stelle che, focalizzando il problema sulle conseguenze dell’eccesso del gioco, vorrebbe diminuire drasticamente l’utilizzo delle slot anche all’interno di Bar e Tabaccherie. Circostanza, questa, che comporterebbe la modifica e la variazione di un regolamento già vigente oltre al fatto che nuove norme a carattere regionale saranno elaborate nel giro di qualche mese, ponendo norme certe sulla totalità del territorio, senza alcuna esclusione. Ovviamente nel loro documento, i cinque stelle, tirano fuori dati inesatti come, ad esempio, il dato di Savona sul quale evidenziano una netta diminuzione del giocato ma, nello stesso dimenticandosi – guarda un po’ – dello smisurato aumento del giocato nella limitrofa e ridente cittadina di Vado Ligure, a tre minuti di auto dal capoluogo”, ha detto il Consigliere comunale di Sanremo. “Inoltre, la mozione presenta innumerevoli carenze sia sotto il piano istruttorio sia nella logicità dei tempi di sospensione andando quindi ad inficiare sul nobile scopo di questo documento ovvero la salvaguardia dei soggetti più deboli prevenendoli da sindromi incontrollabili quali la ludopatia. Non entro nei numeri forniti che, in tutta sincerità, non trovano riscontri ufficiali e presentano inesattezze mostruose. Passando al dato economico dei singoli esercenti non posso far altro che pensare alle conseguenze negative che tale circostanza potrebbe avere nei loro confronti. Sconcertato nel vedere come possa il Sindaco di un Comune come quello di Sanremo, titolare di una Licenza in deroga al Gioco d’Azzardo dove le slot machines sono il maggior introito, approvare una cosi fuorviante mozione mettendo in crisi una buona parte del tessuto economico e sociale della propria Città. In questa mozione presentata dal Movimento 5 Stelle vedo sola tanta demagogia”, ha aggiunto Simone Baggioli. Al termine della riunione, si è deciso di chiedere il parere all’Asl sull’incidenza del fenomeno ludopatia per poi decidere il da farsi. La mozione non sarà quindi discussa nel Consiglio Comunale del prossimo 1° marzo. “La mozione presenta numerose carenze sia sotto il piano istruttorio sia sotto quello meramente logico che ne inficiano irrimediabilmente il pur nobile e condivisibile scopo di tutelare la salute dei consumatori prevenendo fenomeni ludopatici si osserva che i dati relativi al numero di soggetti affetti dalla sindrome del gioco d’azzardo patologico riportati nella mozione sono generici e incapaci di giustificare la misura proposta”, ha osservato la Federazione Italiana Tabaccai. “Un altro dato del tutto inconsistente richiamato dalla mozione – prosegue la FIT – è quello relativo all’indagine della Società Italiana Medici Pediatri e dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza secondo la quale giocherebbe d’azzardo oltre un milione di ragazzi sotto i 18 anni, spendendo la ‘paghetta’ tra lotterie e bingo. Nello specifico sarebbero coinvolti nel gioco d’azzardo ben 400.000 ragazzini tra i 7 e i 9 anni e 800.000 adolescenti tra i 10 e i 17 anni. si tratta di dati del tutto fuorvianti che non trovano alcun riscontro nella realtà quotidiana. Non si tiene infatti conto del fatto che il gioco pubblico è vietato ai minorenni. Ai minori è vietato l’ingresso nelle sale scommesse, nelle sale bingo e nelle sale slot come è vietato l’accesso al gioco”. cdn/AGIMEG