Morigi (ass. Ravenna): “Nel nostro Comune le sale dedicate sono 31, di queste 26 non rispettano il distanziometro”

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale a Ravenna è stata trattata l’interrogazione sull’impatto della nuova delibera regionale sul tema del gioco d’azzardo. Il Consigliere Manzoli nel corso della discussione ha detto: “qualche settimana fa è stata emessa una nuova delibera regionale che tende a chiarire la normativa regionale sul tema del gioco d’azzardo. Chiarisce alcuni punti sul discorso delle distanze minime e sulle tempistiche. Il nostro Comune, nell’aprile scorso, ha votato all’unanimità la delibera sugli indirizzi attuativi della delibera regionale che prevede la mappatura dei luoghi sensibili a Ravenna. Nella delibera si dice chiaramente che saranno individuate le sale giochi e scommesse in esercizio ricadenti nel divieto di esercizio in quanto situate ad una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili, nei confronti delle quali entro sei mesi dall’approvazione della mappatura saranno adottati provvedimenti di chiusura. Gli esercenti che intendono proseguire la propria attività dovranno formalizzare tale scelta entro sei mesi ed è concessa una proroga sino ad un massimo di ulteriori sei mesi rispetto al termine per l’adozione del provvedimento di chiusura. La nuova delibera regionale precisa questa cosa. A seguito della valutazione di particolari situazioni locali segnalate nel corso della prima fase di applicazione della delibera le previsioni contenute nel paragrafo mappatura dei luoghi sensibili e provvedimenti conseguenti sulle attività in corso dell’allegato 1 sono integrate con le seguenti precisazioni: nel penultimo capoverso del paragrafo è previsto che al fine di consentire la progressiva delocalizzazione delle sale gioco e scommesse agli esercenti che intendono proseguire la propria attività in zone non soggette a divieto è concessa una proroga fino a un massimo di ulteriori sei mesi. Si precisa, dice la Regione, che il periodo di proroga di sei mesi connesso alla richiesta di delocalizzazione può, in ragione di particolari esigenze che ciascun Comune potrà valutare, essere prorogato per un massimo di ulteriori sei mesi. Nella stessa delibera – ha aggiunto – si legge nell’ultimo capoverso con riferimento all’applicazione di questa previsione si precisa che al fine di salvaguardare gli investimenti effettuati e tutelare il legittimo affidamento degli operatori economici l’aggiornamento della mappatura non ha effetto nei confronti di chi, nel rispetto della mappatura vigente, esercita l’attività o l’ha delocalizzata per un periodo congruo a consentire l’ammortamento in misura non eccedente 10 anni dalla notifica dell’approvazione. Chiediamo di chiarire come influiranno le nuove precisazioni presenti nella delibera regionale nell’applicazione della delibera approvata dal nostro Consiglio Comunale, di chiarire quante sale ricadenti all’interno dei limiti in cui vige il divieto hanno scelto la chiusura e quante invece hanno scelto di delocalizzare in aree più distanti dai luoghi sensibili nel nostro Comune, di chiarire se sono emerse le particolari esigenze nel nostro comune per le quali ad alcune è stata o sarà concessa una proroga di ulteriori sei mesi e di chiarire cosa è emerso dalle verifiche dei luoghi in cui sono stati installati apparecchi da gioco e se è possibile già avere un’idea dell’impatto delle suddette delibere sul nostro territorio in termini di numero di sale presenti e di apparecchi installati”, ha concluso. “Per poter rispondere ho chiesto una relazione al Suap. Le sale dedicate presenti a Ravenna sono 31. Questo è il dato ufficiale dei Monopoli. Di queste 26 sono gli esercizi distanti meno di 500 metri da un luogo sensibile. Di queste 26 due risultavano già cessate al momento dell’inizio dell’invio dei procedimenti da parte della nostra Amministrazione. Quindi gli invii di procedimento sono stati 24 in tutto. Sono stati notificati dal 9 di agosto al 20 settembre 2018. Gli avviati procedimenti di chiusura hanno generato diverse tipologie di attività di partecipazione diversificate relativamente a 16 attività. Le reazioni, quindi, alle nostre notifiche sono state diverse. Sono pervenute richieste di nuove misurazioni, siamo stati raggiunti da atti di costituzione in mora con contestuale diffida e significazione. Ci sono state recapitate memorie di partecipazione al procedimento e richieste di sospensione del procedimento in attesa della definizione di giudizi già promossi al Tar dell’Emilia. E’ stato presentato anche un ricorso formale con una richiesta di risarcimento del danno. Uno dei titolari raggiunti ha cessato l’attività”, ha risposto l’assessore Morigi. “La recente delibera regionale – ha aggiunto – prevede che ci siano sei mesi per l’adozione del provvedimento di chiusura da parte dei Comuni, che questi mesi decorrano dalla data di ricevimento della comunicazione di avvio del procedimento. Quindi i sei mesi scadranno dal 9 di febbraio al 20 marzo. Al fine di procedere con la delocalizzazione delle sale – ha detto -, nell’ambito della nuova delibera, agli esercenti che intendono proseguire la propria attività in zone non soggette a divieto è concessa un’ulteriore proroga sino ad un massimo di ulteriori sei mesi. In questa situazione noi ancora non ci siamo. Eventualmente si cercherà di affrontarle, richiedendo tutti gli atti che devono essere prodotti. Noi coinvolgeremo anche gli Enti Locali della Regione così per avere un atteggiamento omologo in tutto il territorio”, ha concluso. “Il chiarimento della Regione in realtà crea ulteriore confusione per la possibilità di applicare il procedimento”, ha aggiunto Manzoli. cdn/AGIMEG