dai nostri inviati a Londra – Dalla preoccupazione per le leggi regionali agli impatti sulla filiera degli interventi governativi, passando per il divieto di pubblicità sono i temi toccati da Guido Marino, amministratore di Mag, in un’intervista rilasciata all’Ice di Londra ad Agimeg.
Che mercato ti aspetti per il 2019, ne risentiranno in qualche modo incassi od Erario a causa del divieto di pubblicità?
Quello che temo più di tutti è l’effetto delle leggi regionali perché, a seconda di come andrà a finire in Puglia ed Emilia Romagna, sono azioni che veramente farebbero calare il mercato. A breve termine la pubblicità, ed altri provvedimenti come l’aumento del Preu, non faranno calare il gioco, forse un po’ gli introiti della filiera.
Quindi non meno soldi allo Stato ma a chi gestisce il gioco.
Assolutamente sì però quello che temo è l’effetto dirompente della legge della Puglia e dell’Emilia Romagna, anche perché ci sono concessionari che sono fortemente radicati in queste regioni. Per loro sarebbe un grosso problema.
C’è un settore, oltre a quello delle awp, che soffrirà a fine anno? Le scommesse, il gioco online…
Per quanto riguarda le scommesse il 2019 lo vedo un po’ meno ricco ma non più problematico di quanto era il 2018. Le scommesse vanno benissimo per i concessionari, un po’ meno per gli operatori, per la parte bassa della filiera che sono compressi nei margini. Temo di più una combinazione tra questo punto ed un payout che diventa troppo alto perché si danno in maniera troppo favorevole le partite. Sono più in dubbio per quanto riguarda l’online per i nuovi marchi che entrano nel mercato e non hanno pubblicità. Mi sembra una manovra che tende a favorire i marchi esistenti, quelli con rete a terra che possono diffondere il loro marchio attraverso i pvr. Nel complesso dell’industria vedo però un 2019 con un aumento dei ricavi per l’online. Perché l’online comunque va, indipendentemente dal gioco.
es/AGIMEG
