Magistrato Caselli: “Gioco, proibizionismo non basta. Bisogna intervenire per formare le persone ed educarle”

“Il proibizionismo non basta. Bisogna portare avanti campagne mirate, operare dal punto di vista culturale sin dalla scuola, intervenire per formare le persone, educarle, vigilare. E Torino dovrebbe dotare le forze dell’ordine e gli inquirenti di strumenti più avanzati”. E’ quanto ha detto il magistrato Gian Carlo Caselli in occasione della presentazione della ricerca “Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte” dell’istituto Eurispes. “Serve un intervento legislativo immediato. I magistrati lo chiedono”, ha aggiunto l’ex pubblico ministero Antonio Rinaudo. “Il gioco d’azzardo è fonte di guadagno per la criminalità organizzata e le pene sono decisamente inferiori al possibile guadagno. Le sanzioni sono risibili e insignificanti e il più delle volte vengono risolte con pene pecuniarie. Ecco perché il gioco d’azzardo è così appetibile e così pericoloso”, ha concluso. cdn/AGIMEG