Ludopatia: se ne parlava e si poteva guarire già 30 anni fa. Ecco lo storico primo articolo a livello nazionale sulla malattia da gioco

La ludopatia è un termine che molti pensano sia stato coniato pochi anni fa per indicare la malattia da gioco compulsivo. In questi anni si è parlato e discusso molto sulle cause ed i possibili rimedi per guarire dalla ludopatia. Le cause sono state individuate nella troppa offerta di gioco, per i rimedi si è andati verso una deriva proibizionistica. Ma siamo sicuri che la ludopatia sia un fenomeno recente? Siamo sicuri che cause e rimedi siano giusti e riconducibili tutti a questo periodo? Il 9 febbraio 1988 il Corriere della Sera pubblicò quello che ad oggi risulta il primo articolo, a livello di stampa nazionale, sulla malattia da gioco. Stiamo parlando di oltre 30 anni fa, quindi il termine “ludopatia” (citato nel pezzo del Corriere della Sera insieme alla “ludomania” e “ludofilia”) viene da più lontano e non è quindi riconducibile solo all’attualità. Nell’articolo in questione, a firma dello psicoterapeuta comportamentale Giuseppe Zappone, si parlava della dipendenza da gioco ma anche di come uscirne. Oltre a spiegare come si arrivava alla dipendenza da gioco (all’epoca l’offerta riguardava soprattutto le scommesse ippiche ed i giochi da casinò come poker, roulette, ecc), lo psicoterapeuta presentava anche un protocollo di cura. In questo protocollo si parlava del coinvolgimento dei familiari (affidandogli ad esempio al gestione del denaro) e riducendo gradualmente (non proibendo) le scommesse settimanali. Nell’esempio che veniva riportato nell’articolo, la persona malata di gioco guariva in circa 20 settimane. Quindi la ludopatia era presente nel nostro tessuto sociale anche prima dell’offerta attuale. Insomma la citazione di Confucio “Studia il passato per prevedere il presente” (VI-V sec. a.c.) è quantomeno ancora d’attualità.

Ecco la pagina originale del Corriere della Sera del 9 febbraio 1988

lp/AGIMEG