Legge Veneto sul gioco, Endrizzi e Maniero (M5S) attaccano la Lega: “Avrebbe fatto meglio a non intervenire”

“Facevano più bella figura a lasciare la legge esistente: oggi l’orario di apertura di una sala slot può essere limitata a 8 ore; con la nuova legge potrà restare aperta per 18”. Il senatore Giovanni Endrizzi e l’onorevole Alvise Maniero, esponenti veneti del M5S, attaccano nuovamente la Lega per la legge approvata ieri dal Consiglio Regionale del Veneto. “Sulle limitazioni di orario all’azzardo” commentano in una nota, “raccontano che devono recepire un accordo Stato-Regioni fantasma, mai tradotto in norma di legge; sentenze del TAR, Consiglio di Stato e Corte costituzionale dicono invece che non ha valore regolatorio”. MAniero in particolare ricorda che ““A Mira, quando ero sindaco abbiamo fatto tutto il possibile con il regolamento comunale; qualche sala slot siamo riusciti ad impedirla, ma su quelle che c’erano già la legge regionale ci impediva di intervenire. La mia collega Virginia Raggi ha potuto invece adottare un regolamento che dava tre anni alle sale di azzardo per spostarsi. Perché i cittadini di Mira e del Veneto non possono avere la stessa protezione? Finirà che la Lega, dopo avere vinto in Piemonte straccerà anche quella legge”. E quindi accusano la Lega di aver tradito il contratto di Governo: “Sull’azzardo avevamo un contratto chiaro: slot machine e VLT sono macchine da casinò, vanno gradualmente tolte da sotto casa”. E sottolineano quindi che “era la stessa Lega nel suo programma elettorale del 2018 ‘Salvini Premier’ a volere una distanza minima dai luoghi sensibili di almeno 1.000 metri”. E ancora,” Il testo presso l’Assemblea Regionale Veneto, lo avevano già votato ai primi di luglio, molto prima della mozione TAV presa a pretesto per far cadere il governo Conte. Proprio come il lupo e l’agnello, ma noi agnelli non siamo”. lp/AGIMEG