Lanzarin (ass. Veneto): “Al lavoro su nuova legge regionale sul contrasto del Gap. Previsto distanziometro dai luoghi di aggregazione sociale e Irap maggiorata dello 0,92% per locali con slot”

“Nel 2016 i giocatori problematici in Veneto risultavano essere 32.500 e i potenziali ‘malati di gioco patologico’ sono stimati tra i 3200 e i 3700. Ma solo la metà di questi si rivolge ai servizi pubblici per chiedere un aiuto a uscire dalla spirale della ludopatia”. E’ quanto ha detto in Veneto l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin. La Giunta regionale del Veneto ha varato lo scorso anno un piano regionale di prevenzione e contrasto in collaborazione con le Ulss, i Serd e le associazioni del territorio, stanziando 5,3 milioni di euro per sostenere campagne di sensibilizzazione, la formazione degli operatori, interventi di cura ed esperienze di mutuo-auto-aiuto. Ha recentemente approvato un disegno di legge, inviato al Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva, per sostenere l’iniziativa degli enti territoriali, dei servizi sociosanitari e delle agenzie educative negli interventi di prevenzione e contrasto. La legge-quadro proposta dalla Giunta è composta da 15 articoli e prevede distanze minime, di 300 metri nei comuni più piccoli, 500 in quelli con oltre 5 mila abitanti, dei punti gioco dai luoghi di aggregazione sociale. Vieta, inoltre, le aperture ininterrotte delle sale gioco e la pubblicità di vincite. Prevede l’obbligo di vetrine trasparenti per le sale e le agenzie di scommesse, Irap maggiorata dello 0,92 per cento per gli esercenti che ospitano apparecchi da gioco. In materia urbanistica e di regolamentazione amministrativa il disegno di legge rimanda ai Comuni, che possono individuare criteri per la dislocazione territoriale dei punti gioco e prevedere incentivi e forme premiali per gli esercenti che disinstallano gli apparecchi. Le sanzioni previste per violazioni o mancata osservanza della legge potranno arrivare a 6 mila euro. “Mi auguro che il testo sia approvato presto dal Consiglio, perché gli enti territoriali hanno bisogno di un riferimento legislativo certo, per imporre distanze minime e misure preventive e affrontare le incertezze dell’attuale quadro normativo”, ha aggiunto Lanzarin. cdn/AGIMEG