Gualtieri (MEF) all’Eurogruppo: “Crisi dovuta a epidemia Covid-19 non solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Italia primo Paese beneficiario degli interventi UE sulla liquidità”

“La crisi dovuta all’epidemia Covid-19 è stata in prima istanza sanitaria, successivamente economica e sociale, e ha richiesto interventi sulla liquidità a livello nazionale ed europeo. Emblematiche le misure e i provvedimenti messi in atto con i programmi ‘Sure’ e ‘Next generation EU’, che costituiscono un importante sostegno alla stabilità UE, sostenendo investimenti pubblici e privati per la crescita dell’economica. L’Italia è il primo Paese beneficiario di queste misure, con 27,4 miliardi di euro dal programma “Sure” (prestiti) e 209 miliardi da “Next generation EU” (prestiti e sovvenzioni a fondo perduto)”. E’ quanto ha dichiarato il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione all’Eurogruppo.
“Sono tre le riforme di importanza strategica per il rafforzamento bancario europeo e la stabilità del sistema finanziario: la riforma del Mes, la decisione sull’introduzione anticipata del dispositivo di sostegno al fondo risoluzione unica – il Common Backstop – e l’accordo sulla valutazione della riduzione rischi dell’unione bancaria. La riforma del Mes – ricorda Gualtieri – incorpora il Common Backstop a partire dal 2024, con la possibile introduzione anticipata da maturare tenendo conto di obiettivi di riduzione del rischio bancario. L’introduzione anticipata deve essere sostenuta da una decisione a livello politico e richiede modifiche dell’accordo intergovernativo che regola i contribuiti al fondo per la risoluzione unica, e potrebbe diventare operativo ad inizio 2022, con due anni di anticipo rispetto al 2024. Questa decisione è un’opportunità da cogliere per il sistema bancario europeo ed italiano, sarà importante che questa valutazione dei rischi riguardi tutte le possibili vulnerabilità delle banche. Ci impegneremo affinché la decisione sulla riduzione dei rischi e l’anticipazione del Common Backstop sia presa oggi, insieme a quella sul trattato Mes, per il quale lo scenario che si presenta oggi ai nostri occhi è sicuramente profondamente mutato rispetto a quello di un anno fa”. cr/AGIMEG