Grotte (AG): emanata ordinanza sul gioco, fissati limiti orari e distanziometro per gli apparecchi

A Grotte, nella provincia di Agrigento, è stata emanata un’ordinanza che fissa “le distanze minime dai luoghi definiti “sensibili” per l’utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da gioco e sale scommesse e disciplina degli orari relative a tali attività”. “Rientra tra i compiti dell’Amministrazione comunale contribuire, per quanto possibile, alla tutela della salute pubblica e del benessere individuale e collettivo nel proprio territorio, da promuovere e preservare anche attraverso interventi di prevenzione rivolti ai soggetti deboli e a rischio e, pertanto, ha ritenuto opportuno disciplinare gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco in denaro, pur consapevole che con le limitazioni oggetto dell’ordinanza non si potrà certo eliminare il fenomeno, ma solo creare le condizioni per disincentivare l’utilizzo continuativo ed a tempo pieno delle cosiddette “macchinette mangiasoldi”, ha detto il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza. “Tale esigenza è nata anche dallo stimolo di una recente missiva della Questura di Agrigento con la quale è stato espressamente richiesto se fossero state adottate apposite ordinanze sindacali sulla regolamentazione delle distanze minime dai luoghi definiti sensibili e degli orari di apertura e chiusura delle attività in argomento, e se fosse stato adottato apposito Regolamento dal competente Consiglio Comunale, nonchè dalla circostanza che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 09/08/2018 è stata approvata la “Mozione di indirizzo attinente la riduzione e il controllo di dispositivi elettronici per il gioco che riportava, tra l’altro, il dovere politico e morale del Consiglio Comunale di intervenire al fine di contrastare un così grave fenomeno, ma che al momento non risulta che i Consiglieri comunali di opposizione proponenti la mozione si siano attivati nel senso auspicato con la predisposizione del relativo Regolamento comunale”, ha detto. Il problema era stato sollevato lo scorso luglio in Consiglio comunale dai Consiglieri di opposizione del M5S, che avevano presentato una mozione nella quale chiedevano al Consiglio di “modificare il regolamento che disciplina la concessione di suolo pubblico a privati ed esercizi commerciali”. In particolare, la normativa fissa i seguenti limiti orari per il funzionamento degli apparecchi: dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle ore 22,00 di tutti i giorni, compresi i festivi. Negli orari di non funzionamento gli apparecchi dovranno essere spenti singolarmente tramite l’interruttore elettrico. Vieta, inoltre, l’apertura di punti gioco localizzati a meno di 500 metri misurati secondo il percorso pedonale più breve da: istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili, altre strutture culturali, centri ricreativi, centri sportivi, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale. La violazione delle disposizioni dell’ordinanza comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 100,00 fino ad un massimo di euro 500,00 per ogni apparecchio acceso al di fuori degli orari massimi di funzionamento. In caso di particolare gravità o recidiva, si applicherà per un periodo da uno a sette giorni, la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento. “Della mozione presentata dai consiglieri 5 stelle, gruppo d’ opposizione, riguardante il gioco d’azzardo e la ludopatia, il sindaco Provvidenza se ne assume la paternità, si appropria indebitamente dell’iniziativa e non solo: disattende a quelle che erano le indicazioni contenute in suddetta mozione, peraltro approvata all’unanimità dal consiglio tutto, consiglio comunale che è ” sovrano” e che comprende la maggioranza che lo sostiene”. Ha commentato la consigliera comunale Carmela Butera. “Il sindaco Provvidenza – ha aggiunto – emana un’ordinanza i cui contenuti appaiono in netto contrasto alle indicazioni fornite dal consiglio comunale stesso. Con quest’ordinanza ottemperi alla richiesta della Questura di Agrigento: nient’ altro! Non hai preso a cuore il problema della ludopatia. Certi obiettivi, certe scelte anche se scomode, anche se impopolari vanno perseguiti con tutti gli strumenti di cui si dispone”. cdn/AGIMEG