Giochi, Zappolini (Mettiamoci in gioco) a Radio Vaticana: “Fatto passo importante, ma serve vietare la pubblicità del gioco”

“Partiamo dalla valutazione positiva: si è arrivati ad avere una prima intesa, il primo passo verso una giusta direzione. Onore e merito a Comuni, Regioni e Governo che hanno reagito a questo grande movimento di opinioni nato nel Paese”. Sono le parole di don Armando Zappolini, portavoce della campagna ‘Mettiamoci in gioco’, ospite a Radio Vaticana. “Il nodo vero è che bisogna tirar fuori meno soldi. Lo Stato deve mettere in preventivo nel suo bilancio che non può tirar fuori 10 miliardi da un’attività come quella dell’azzardo. Bisogna, non soltanto puntare a diminuire l’offerta, ma bisogna indebolire la domanda. Annullare, ad esempio, completamente la pubblicità”. Ha aggiunto: “Dove c’è denaro, c’è appetibilità di sistemi criminali. Gli apparecchi sono fatti per ammaliare la persona che vi è davanti. Tra le cose che chiediamo al Governo è che venga indebolita l’aggressività delle macchinette, che pongano limiti di tempo e quantità di soldi che si possono giocare. Siamo ancora lontani, anche se segnali in questa Intesa ci sono”. Ha aggiunto ancora: “Il vincolo nel quale il Sottosegretario si è mosso è che dovevano uscire questi soldi dalla cassa. Tra tutte le avvertenze, dalla tipologia e la riduzione delle macchinette, al limite della quantità dei soldi giocati deve essere finalizzato non a far cassa, ma alla salute pubblica. Il gioco porta una dimensione sociale di 25 milioni di italiani. Si può limitare, ovviamente non si può cancellare con un decreto”. Ha concluso: “E’ stato fatto un primo passo importante. La politica deve assumersi in modo importante le scelte strategiche. Non si può più aspettare mediazioni a ribasso. Va abolita completamente la pubblicità. I decreti attuativi di questa Intesa non dovranno renderla insignificante. Guardiamo già all’anno prossimo. La tendenza è stata invertita”. cdn/AGIMEG