Giochi, William Hill teme il giro di vite in Australia e pensa alla cessione

William Hill mette in discussione le attività in Australia, nonostante il mercato rappresenti circa il 7% delle operazioni complessive, e tra le ipotesi allo studio c’è anche quella della cessione. Il bookmaker teme infatti che diversi stati australiani adotteranno nel breve un regime fiscale basato sul point of consumption – in sostanza, come ha già fatto il Regno Unito, la tassazione verrà pagata nel paese in cui viene piazzata la giocata, a prescindere dalla residenza fiscale dell’operatore – scelta che comprometterebbe la redditività del settore. Secondo alcune fonti vicine alla compagnia, il direttivo sta esaminando comunque soluzioni alternative alla vendita, tra cui anche la fusione con un altro bookmaker australiano o lo spin off del ramo per creare una joint venture con un operatore del luogo. rg/AGIMEG