Giochi, Venturi (ass. Emilia Romagna): “Fondamentale lavoro di rete tra istituzioni e territorio per contrasto a dipendenze, compreso Gap”

Illustrato il quadro delle dipendenze patologiche in Emilia-Romagna. A farlo è stato oggi in Assemblea legislativa l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che in un’informativa ai consiglieri ha illustrato le azioni messe in campo dalla Regione, a partire da uno specifico programma regionale, per la prevenzione, la cura e il contrasto alle dipendenze: da sostanze legali, quindi alcol e tabacco, illegali, oppure dipendenze senza sostanze (gioco d’azzardo patologico). “Come dicono i numeri, le caratteristiche dei consumi e dei consumatori negli anni sono cambiate e hanno richiesto, da parte nostra, la capacità di fornire risposte adeguate al cambiamento- ha sottolineato Venturi-. Proprio per far fronte a queste nuove complessità, nel 2016 abbiamo approvato il nuovo ‘Programma regionale per le dipendenze patologiche’. Uno strumento che, oltre a confermare le azioni già adottate per la prevenzione, il trattamento delle persone con dipendenza, la riduzione dei rischi correlati all’uso e la riduzione del danno, mette in campo percorsi differenziati per popolazione e tipo di dipendenza. Fondamentale- ha aggiunto l’assessore- è il lavoro di rete tra le istituzioni e il territorio, che nel tempo abbiamo rafforzato e diversificato, senza mai abbassare la guardia su un problema, quello delle dipendenze, che non guarda in faccia nessuno e negli anni è aumentato”. In particolare, nel 2016, dopo aver svolto approfondimenti con i servizi per le dipendenze e con il Coordinamento regionale degli Enti accreditati per le dipendenze, la Giunta regionale ha approvato il nuovo “Programma regionale Dipendenze patologiche”, che fissa gli obiettivi per il triennio 2017-2019. Il programma orienta i Servizi per le dipendenze patologiche alla predisposizione di percorsi differenziati per popolazione e per tipologia di dipendenza. In particolare: per il consumo di sostanze tra gli adolescenti e i giovani, con un lavoro sulla famiglia ed una collaborazione con istituzioni e servizi del territorio come scuole, spazi giovani dei consultori, servizio sociale minori, servizi e offerte degli Enti locali; per le persone con dipendenza da sostanze stupefacenti e per la dipendenza da alcol, che costituiscono ancora il core principale degli interventi; per la dipendenza da gioco d’azzardo ed altre emergenti. Per quanto riguarda gli stranieri, per favorire il loro accesso ai servizi viene attivata, se necessaria, la mediazione linguistica e culturale. Infine, per gli adulti con più di 45 anni vengono predisposti percorsi personalizzati, sulla base di progetti definiti con le Unità di valutazione multidimensionale delle Ausl, per salvaguardare le autonomie residue e facilitare la permanenza delle persone nel proprio domicilio, quando possibile. Tra gli altri strumenti adottati dalla Regione, vi è la promozione del benessere e prevenzione dei rischi rivolta ad adolescenti e giovani all’interno del “Progetto adolescenza”. Le azioni di prevenzione dei comportamenti a rischio e riduzione del danno sono svolte, oltre che dai Servizi dipendenze patologiche delle Ausl, anche da 29 Unità di Strada e strutture a bassa soglia d’accesso, attivate da Ausl e Comuni e gestite dal Terzo settore. Sono attivi anche alcuni servizi di consulenza online su temi legati al consumo di sostanze psicoattive, gioco, affettività e sessualità. Inoltre vengono organizzati interventi di promozione di sani stili di vita negli ambienti di lavoro, in collaborazione con i Dipartimenti di Sanità pubblica. Il trattamento dell’abuso e della dipendenza da sostanze è effettuato dalle Ausl, in collaborazione con il privato sociale accreditato. cdn/AGIMEG