Giochi, Tar Veneto: “il rapporto di parentela con soggetti pregiudicati non è sufficiente per la chiusura della sala”

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha accolto il ricorso del titolare di una sala giochi al quale era stata negata la licenza di pubblica sicurezza dalla Questura di Venezia “sul presupposto delle relazioni di parentela e delle frequentazioni dell’istante con soggetti pregiudicati, della circostanza che «il tipo di attività richiesta ben si presta ad illecite movimentazioni di denaro», del fatto che i locali «possono considerarsi facile ed idoneo luogo di incontro o di contatto, anche mediato tra appartenenti alla criminalità organizzata», tutte circostanze, quelle testè indicate, che avrebbero indotto l’Amministrazione a «ritenere altamente probabile che il Litteri Antonino sia il cosiddetto “prestanome” nella gestione dell’attività di raccolta scommesse, espediente rivolto ad eludere l’ostacolo costituito dalle condizioni soggettive di chi intende gestire un esercizio».
Tuttavia, si legge nelle motivazioni dei giudici,  “l’atto impugnato sconta un evidente deficit istruttorio e motivazionale, essendo stato emesso senza il dovuto accertamento di tutte le circostanze e gli elementi oggettivi degli episodi evocati”. lp/AGIMEG