Giochi, Sportello di ascolto Civitavecchia: il 35% dei giocatori problematici non si accorge della pubblicità sui giochi

Si sono rivolte direttamente allo Sportello di ascolto “C’è gioco e gioco” a Civitavecchia 35 persone, in particolare 14 giocatori (tra i 20 e 61 anni, 6 uomini e 8 donne) e 21 familiari. Sono alcuni dei dati dello “Sportello di informazione e ascolto per il contrasto del gioco d’azzardo patologico” presentati oggi presso l’istituto superiore Guglielmotti a Civitavecchia in un incontro patrocinato dalla Camera dei Deputati, svolto dal Distretto 1 Roma 4, e gestito dall’Associazione “Il Ponte – Centro di Solidarietà” Onlus in rete con i servizi territoriali della Asl, nell’ambito del Progetto regionale “Lazio in Gioco”. Gli obiettivi dello Sportello “C’è gioco e gioco”, che ha iniziato la sua attività il 23 maggio 2016, sono stati: promuovere e rafforzare la rete territoriale per migliorare l’orientamento dei verso il tipo di servizio territoriale coerentemente alle esigenze espresse; informare, sensibilizzare, ascoltare al fine di creare condizioni di emersione del problema; promuovere e organizzare interventi di animazione sociale e culturale. Le attività dello Sportello sono state dedicate alle persone con problematiche legate al gioco e ai loro familiari. I colloqui registrati dal centro sono stati 86: Civitavecchia 49%, S.Marinella 14%, Tolfa 17% e Allumiere 14%. Il 93% dei giocatori si è rivolto per la prima volta agli sportelli regionali di ascolto e orientamento. La metà dei giocatori che si sono rivolti allo sportello hanno un’occupazione stabile. Il 21% un’occupazione precaria, il 15% casalinghe, il 14% studenti. Il 50% ha una licenza di scuola superiore, il 35% media ed il 14% una laurea. Il 42% dei giocatori sono coniugati o conviventi, mentre il 35% divorziati o separati. Il 35% ha giocato in locali illegali. L’85% dei giocatori ha giocato direttamente in sale, bar o ricevitorie. Il 50% non aveva reati pregressi, il 36% reati minori legati al bisogno di denaro per giocare, il 14% reati anche gravi, legati all’incapacità di controllarsi. Il 93% delle persone ritiene che il gioco sia diventato un problema, il 46% dei quali ritiene che sia un problema anche per la propria famiglia. Il 57% delle persone, come riportato dai dati dello Sportello di ascolto “C’è gioco e gioco”, gioca da più di un anno, tutti i giorni (36%) o più di 3 volte a settimana (36%) e nell’ultimo anno ha giocato tra i mille e i 10 mila euro (64%). Interessante anche la domanda fatta ai giocatori su come considerano la pubblicità sui giochi. Il 35% non si accorge che esiste, mentre per un altro 35% è un richiamo che stimola al gioco, per un 15% dovrebbe essere vietata, mentre per un altro 15% influenza poco. Alte anche le percentuali della presenza di altre dipendenze nei giocatori: il 64% ha quella del tabacco, un 35% dell’alcool, un 21% internet, 14% per iperlavoro, cibo o cocaina. cdn/AGIMEG