Giochi: Petrone (AD Sisal), “Vogliamo continuare a crescere, ma il quadro normativo del settore è incerto”

“Sin dalle origini Sisal ha creato prodotti iconici che potevano contare su uno studio accurato dei brand, vedi il primo logo e lo storico “verde Sisal”, quando ancora in Italia neanche si parlava di certe novità sotto il profilo del marketing e della comunicazione. Innovative sono state, inoltre, le prime sponsorizzazioni sportive dei rally piuttosto che della boxe fino a quella del Festival di Sanremo negli anni ’80. I fondatori sono stati dei visionari anche sotto il profilo della responsabilità sociale: Sisal nacque, infatti, con l’obiettivo principe di contribuire a ricostruire gli stadi distrutti durante la seconda guerra mondiale. Tutti aspetti a cui mi sono ispirato quando, nel 2008, sono approdato in azienda cercando di riportare nel Gruppo quello spirito originario che si era appannato nel tempo, con inevitabili ricadute sui conti. Alla fine, devo dire che il processo ha avuto buon esito proprio perché si è sostanzialmente trattato di fare qualcosa di già insito nel dna dell’azienda”. A dirlo è Emilio Petrone, AD di SISAL, che racconta del suo approdo in azienda nel 2008 e di quanto le cose siano cambiate nel corso di questi anni, seguendo comunque la spinta innovatrice che ha sempre caratterizzato Sisal. “Ci siamo inventati via via nuove occasioni di business, come la scelta di diventare dei retailer, aprendo punti vendita diretti, che hanno avuto il merito di fare alzare non solo la qualità della nostra offerta, ma in generate della distribuzione del gioco in Italia. Per esempio, abbiamo ideato concept come i Wincity, veri e propri luoghi di intrattenimento e aggregazione con ristoranti e bar annessi” ha spiegato Petrone nell’intervista rilasciata al mensile Business People.  “Una seconda ragione delle nostre performance risiede nella diversificazione delle fonti di ricavi, in particolar modo attraverso il business dei servizi di pagamento, che al mio arrivo era ancora in fase embrionale, mentre oggi SisalPay ha raggiunto la ragguardevole cifra di 7 miliardi di euro. Ma il terzo e forse più importante versante su cui, da quando sono arrivato, abbiamo pigiato sull’acceleratore è il digitale: a fronte di ingenti investimenti, fatti quando magari altri erano più timidi, ora abbiamo l’invidiabile primato di essere una delle più grandi aziende digitali italiane, con oltre un miliardo di euro di vendite all’anno. Da tre anni inoltre stiamo spingendo sul mobile,  che ha raggiunto il 20% delle vendite on line, e ritengo che nell’immediato futuro avremo una vera esplosione in questa direzione. E proprio in forza di questa ragione abbiamo stretto importanti partnership fra le quali quella con Playtech, piattaforma leader nello sviluppo di giochi on line” ha raccontato Petrone. E alla domanda sul futuro, su quanto accadrà quest’anno: “Vogliamo continuare a crescere, cosa che sta però diventando sempre più difficile, perché il nostro è un settore che risente di un quadro normativo caratterizzato da notevole volatilità e incertezza, a cui di anno in anno vengono imposte condizioni un po’ meno favorevoli del precedente. Un impedimento non indifferente per chi deve programmare e gestire gli investimenti di un’azienda di queste dimensioni. Prenda, per esempio, l’ultima legge di Stabilità, che ci obbliga a un ulteriore esborso verso lo Stato pari a 46 milioni di euro l’anno. Sono costi enormi, anche per una realtà come la nostra. Cambiamenti di queste dimensioni possono distruggere qualsiasi azienda. Ovviamente, ciò non rientra nei nostri programmi. Quindi, per quanto ci riguarda, non arretriamo dalla nostra strategia di sviluppo e di crescita, modificando i nostri piani rendendoli efficaci al mutare delle condizioni. In questo rientra l’ambivalenza del mio ruolo, da una parte pensare all’espansione del business, essere il garante della strategia aziendale, dall’altra assicurare il raggiungimento dei target economici, riducendo i costi e minimizzando gli investimenti meno produttivi” ha spiegato. lp/AGIMEG