Giochi, Palmeri (Cons. Com. Milano): “Settore importante per aziende e lavoratori, ma va tutelato il consumatore”

dai nostri inviati a Milano – “Il settore dei giochi è molto complesso e va analizzato da più punti di vista. Lo Stato da una parte beneficia delle spese di questo settore, dall’altra regola il fenomeno. Ci sono dei valori economici in campo molto significativi, come le aziende e i lavoratori che si sostengono grazie a questo settore. Però ci sono altri valori che devono essere presi in considerazione, come la tutela del consumatore in relazione all’effettiva possibilità di vincita”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere comunale Manfredi Palmeri intervenendo alla seduta delle Commissioni Consiliari congiunte Servizi Sociali, Commercio e Antimafia del comune di Milano per presentare la proposta per il riordino settore giochi, che verrà discussa il 7 settembre in Conferenza unificata.
“Le comunicazioni di alcune aziende – prosegue – non fotografano in modo leale e in termini probabilistici le effettive possibilità di vincita. Se lancio una moneta so che ho il 50% di possibilità di vincita e so che dovrebbe essere pagata al doppio. Ci può essere una ragionevole trattenuta del gestore. In molti giochi è però impossibile comprendere quali sono le effettive probabilità di successo. Penso che il governo dovrebbe intervenire su questo tema. Serve poi intervenire sugli obblighi e sulle verifiche nei confronti dei concessionari. In passato il mancato collegamento ai sistemi centrali hanno privato lo Stato di tante informazioni sulle giocate. Addirittura alcuni bar preferiscono rischiare una multa piuttosto che rinunciare agli introiti derivati dal gioco. Chiediamo poi maggiore attenzione al governo sulla questione del controllo da remoto: cosa si intende realmente? Quale autorità può intervenire? Mi chiedo se non è il caso di istituire un’autorità ad hoc. Un ultimo spunto riguarda l’ipotesi di valutare se non è il caso di lasciare che il gioco sia un’esclusiva di locali dedicati, piuttosto che essere offerti da bar che perdono le proprie peculiarità, guadagnando più dal gioco che da alti prodotti”. lp/AGIMEG