Giochi: Novomatic ottiene il Rating di Legalità, etica e responsabilità al centro dei comportamenti aziendali

Novomatic Italia ha appena ottenuto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) il Rating di legalità: un riconoscimento etico destinato alle imprese italiane, nato nel 2012. Si tratta di uno strumento ideato per promuovere i principi etici nei comportamenti aziendali in attuazione del decreto legge 24 marzo 2012, n. 29, in raccordo con i Ministeri della Giustizia e dell’Interno, destinato alle aziende operanti nel territorio nazionale con fatturato superiore ai 2 milioni di euro. “E’ la prima volta che il Gruppo chiede ed ottiene nel nostro Paese un simile riconoscimento – ha commentato il presidente Franco Sergio Rota, a cui fanno capo tutte le attività di Corporate Responsibility – Il Rating ha durata biennale e la doppia stelletta ottenuta è solo un punto di partenza per noi: un volano per la crescita delle iniziative di CSR e per una sempre maggiore empatia con i territori e con i tessuti sociali in cui operiamo”. Del conseguimento di un simile risultato si tiene conto, infatti, non solo dal punto di vista del riconoscimento dei valori etici sostenuti dall’impresa, ma anche in sede di accesso al credito bancario, il cui diniego, deve essere motivato con una nota alla Banca d’Italia. Il rating ha un range tra un minimo di una “stelletta” a un massimo di tre “stellette”, attribuite dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle aziende che ne fanno richiesta e che vengono verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate. Novomatic ha ottenuto due stellette in particolare per l’adozione di sistemi organizzativi di compliance normative e le iniziative di Corporate Social Responsibility (CSR). Per l’AGCM infatti è fondamentale la volontà delle imprese di essere consapevoli e migliorare l’impatto della propria presenza sia nel contesto sociale, sia dal punto di vista ambientale: dal rispetto dei contenuti dei protocolli di legalità sottoscritti dal Ministero dell’Interno, all’adozione di una struttura organizzativa conforme al decreto legislativo 231; passando per il controllo serrato dei fornitori circa le infiltrazioni mafiose, l’adesione ai codici di autoregolamentazione delle associazioni di categoria e i modelli organizzativi orientati alla prevenzione e al contrasto della corruzione. cdn/AGIMEG