Giochi, Masia (Pres. Tribunale Brescia) ad Agimeg: “Interventi normativi a macchia di leopardo rendono difficili i controlli, Governo prenda in mano la situazione”

dal nostro inviato a Milano – “Il gioco legale non dovrebbe servire a riciclare denaro sporco, ma si presta a infiltrazioni nel momento in cui non c’è un perfetto controllo, affidato a Monopoli di Stato e Guardia di Finanza, ma il fatto che si esplichi su 420 mila apparecchi implica una dispersione delle poche forze disponibili, ci sono difficoltà da parte degli organi di accertamento. Inoltre  il controllo è reso più difficoltoso da interventi normativi a macchia di leopardo degli enti locali”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Vittorio Masia, presidente del Tribunale di Brescia, in occasione della “Seconda giornata nazionale sul contrasto al gioco d’azzardo patologico”. “Auspichiamo che il Governo prenda in mano la situazione e attraverso una normativa unitaria eviti che si creino sul territorio regolamenti disomogenei, con zone controllate e altre che invece sono tante Las Vegas. Se ci sono infiltrazioni malavitose nel gioco, visto che ci sono amministrazioni virtuose perché le altre tardano a seguire queste linee guida? Il sequestro delle macchinette è sotto gli occhi di tutti- ha proseguito il Presidente del Tribunale di Brescia – ma un fenomeno di queste dimensioni non può essere governato sequestrando qualche apparecchio. Serve un intervento di monitoraggio a livello centrale, che sarà tanto più utile tanto meno sarà la frammentazione normativa da un comune a un altro”. E se il gioco terrestre è in qualche modo controllabile, più difficile è il terreno dell’online: “Il gioco online sicuramente non è controllabile per mancanza di collegamento con il territorio – ha concluso Masia – ed è sfuggente in quanto spesso i server sono localizzati in Paesi che non collaborano che le autorità italiane. Il gioco che esula dal circuito di monitoraggio e controllo ha numeri importantissimi che fanno gola al business della malavita”. mg/AGIMEG