Giochi, M5S Piemonte: “Piano regionale integrato anti azzardo incompleto, i fondi dovrebbero arrivare dal governo nazionale”

“Il piano regionale integrato anti azzardo nasce zoppo, infatti manca all’appello il 50% delle risorse. I fondi dovrebbero arrivare dal governo nazionale, ma ad oggi sono bloccati a causa di un ricorso al TAR del Lazio. Quindi questo documento fondamentale per il contrasto alle ludopatie è, per forza di cose, incompleto e non sufficiente a fronteggiare in maniera complessiva la piaga della ludopatia nella nostra regione. Per quanto riguarda il contenuto avremmo certamente preferito maggiori risorse sugli aspetti sanitari e sulla prevenzione evitando spese eccessive per la comunicazione, pensiamo ad esempio ai 30 mila euro previsti per il logo ed ai 40 mila per la realizzazione di un semplice sito internet”. Sono le parole dei Consiglieri regionali del M5S in Piemonte Davide Bono, Giorgio Bertola e Gianpaolo Andrissi. Nel corso della seduta congiunta della terza e quarta Commissione, nella Regione Piemonte, è stata licenziata a maggioranza la proposta di deliberazione sul Piano integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che si basa sul potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, la formazione degli operatori e l’avvio di campagne di informazione. Il finanziamento è di 6,8 milioni, di cui 3,7 messi a disposizione dal Ministero della Salute, il resto dalla Regione. “L’obiettivo – come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonino Saitta – è contrastare il gioco patologico”. “Il documento attribuisce perciò grande importanza al tema della prevenzione e a quelli, strettamente correlati, della sensibilizzazione dei soggetti a rischio, attraverso per esempio – come ha spiegato l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – il coinvolgimento delle scuole e della formazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi socio-sanitari, dei gestori dei locali e del personale impiegato nelle sale gioco e nelle sale scommesse”. cdn/AGIMEG