Giochi, Lanzarin (Ass. Regione Veneto): “Varato piano per la prevenzione. In Conferenza chiederemo rispetto per gli interventi normativi più restrittivi”

“Per la prima volta diamo una risposta istituzionale, organica e omogenea in tutto il territorio regionale ad una piaga sociale che si profila sempre più come una vera e propria emergenza.  Il fenomeno del gioco compulsivo, dalla dipendenza da ‘schedina’ o da slot machines alle scommesse sportive, è in continuo aumento negli ultimi vent’anni,  in particolare tra i giovani, gli anziani e le donne. Tanto che da quest’anno la cura del gioco patologico rientra nei Lea, i livello essenziali di assistenza sanitaria. Con questo piano, che definisco ambizioso per risorse e obiettivi, la Regione investe sulla prevenzione, sul trattamento di cura, sul recupero e sulla riabilitazione, con un approccio multiplidisciplinare e integrato, coinvolgendo anche le reti territoriali e il privato sociale.  Non sono solo i Servizi per le dipendenze a doversi fare carico dei ‘malati di gioco’, ma dev’essere tutta la comunità e l’intera rete dei servizi locali ”.
A dichiararlo è l’assessore regionale al Sociale della Regione Vento, Manuela Lanzarin, commentando il piano di prevenzione e contrasto al gioco patologico, che mette a disposizione 5,3 milioni di euro per potenziare i servizi.
“A breve – ha poi anticipato l’assessore – la Giunta veneta varerà una proposta di legge organica per dare cornice normativa alle azioni previste dal piano e rendere così operative in tutto il Veneto le strategie di prevenzione, cura e contrasto al gioco patologico. Obiettivo del piano è offrire a tutti i Serd risorse, formazione e strategie. La vigilanza nei confronti di questa emergenza sanitaria e sociale non nasce oggi – ha specificato l’assessore – E’ dal 2000 che i Servizi per le tossicodipendenze del Veneto hanno iniziato ad occuparsi, in modo sperimentale di questa particolare dipendenza che non usa sostanze. Anche la legislazione regionale è ripetutamente intervenuto inserendo il gioco d’azzardo nei programmi del Piano sociosanitario regionale, prevedendo con la finanziaria del 2015 piani di prevenzione e azioni dissuasorie nei confronti dei pubblici esercenti che installano slot e videolotterie e, nel 2016, con norme urbanistiche in merito a distanze minime dei punti gioco dai cosiddetti ‘luoghi sensibili’, come scuole, centri di aggregazione e centri per anziani. Il Veneto è, inoltre, una delle quattro regioni italiane che ha sottoscritto il Manifesto contro le ludopatie, per impegnare il governo a non favorire l’industria del gioco”.
Una posizione che l’assessore regionale ribadirà anche in occasione della prossima Conferenza unificata Stato-Regioni, prevista a settembre, dedicata a trovare l’intesa sulla proposta di regolamentazione dei ‘punti gioco’ messa a punto dal sottosegretario Baretta: “Al Governo e alle altre Regioni – ha scandito l’assessore – ribadiremo la nostra posizione: chiediamo che lo Stato  riconosca gli sforzi messi in campo da questa amministrazione e dagli enti locali del Veneto e rispetti gli interventi normativi più restrittivi sinora attuati a livello locale per stabilire distanze minime e orari di apertura dei punti gioco”. lp/AGIMEG