Giochi, Guerra (Assoraro Associazione di idee per Ravenna e Romagna): “Percorsi delle amministrazioni Pd a contrasto del Gap non sono pienamente sufficienti”

“I percorsi intrapresi dalle amministrazioni Pd ai vari livelli territoriali per contrastare il gioco non sono pienamente sufficienti”. Sono le parole di Paolo Guerra, presidente di “Assoraro Associazione di idee per Ravenna e la Romagna”. “La nostra regione non ha legiferato in modo opportuno per anni, tentando di prevenire o di rimuovere il problema del gioco premiando i locali che toglievano le slot con il rilascio di vetrofanie da appendere alle vetrine (Slot Fre-ER). Iniziativa naufragata miseramente e che non ha convinto gli esercenti”, continua. “Certamente, la nostra regione ha promosso e sostenuto associazioni ed enti per studiare il fenomeno e per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso dibattiti e convegni, ma altre regioni come la Lombardia, la Liguria e le Marche hanno promosso da tempo leggi ben più concrete, che hanno consentito ai sindaci di trovare il supporto normativo per chiudere le sale gioco entro i 500 metri da luoghi sensibili. Iniziativa che, lo ricordo ai più scettici, non ha certo lo scopo di risolvere il problema del gioco, ma quanto meno coglie l’obbiettivo di spazzare via le slot e le vlt da molti quartieri della città e di relegarle in zone meno raggiungibili”. Continua: “Con il solito ritardo che caratterizza alcuni passaggi del centro sinistra, qualche mese fa l’Emilia Romagna finalmente si allinea alle regioni sopra richiamate, introducendo nello scorso mese di giugno la norma che offre quell’appiglio utile ai Sindaci per chiudere le sale gioco a 500 metri da scuole, ospedali, luoghi di ritrovo e punti sensibili. Anche a Ravenna, dove va comunque riconosciuta l’attenzione dell’amministrazione a questo problema, la situazione non è comunque migliorata – prosegue Guerra -. Si ripetono i dibattiti, ma restano i cartelli pubblicitari sulle spiagge e sulle strade che portano al mare e persino i camion vela agli angoli delle strade. Pur essendo uscita con colpevole ritardo la norma regionale che sostiene la chiusura delle sale gioco poste entro i 500 metri dai luoghi sensibili, a Ravenna resta difatti ancora aperta una sala gioco, praticamente sotto al Palazzo del Comune di Ravenna, che dista più o meno 170 passi da una Scuola, la Primaria di via Mordani”, conclude. cdn/AGIMEG