Giochi, Gori (sindaco Bergamo): “Provvedimento del Governo primo passo significativo verso riduzione offerta di gioco. ANCI favorevole a proposta riordino del settore”

dai nostri inviati a Milano – “I dati sul gioco sono impressionanti. Solo a Bergamo la spesa procapite nel 2015 è stata di 2.500 euro a testa. Abbiamo fatto un lungo lavoro preparatorio che ha consentito di difendere il provvedimento da noi adottato: più c’è offerta, più la gente gioca. Abbiamo cercato di porre alcuni argini, ma non solo per slot e vlt, bensì anche per tutti i giochi caratterizzati dalla frequenza, che rischiano di indurre dipendenza. Il Tar ci ha dato ragione. Abbiamo vietato la pubblicità delle vincite nei bar e tabacchi, abbiamo introdotto la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili e di 100 metri da bancomat e compro oro”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in rappresentanza dell’ANCI, nel corso della Tavola Rotonda “Istituzioni e Azzardo in Italia”, in corso questa mattina a Milano. “La limitazione degli orari è stata la misura più discussa: in tre fasce orarie della giornata (colazione, pranzo e cena) non si può giocare. Il nostro regolamento è in vigore dal 1 luglio dello scorso anno e i dati dei primi sei mesi sono incoraggianti: la raccolta delle slot ad esempio è scesa dell’11,4%. Sicuramente il provvedimento del Governo non è la soluzione di tutti i problemi, ma è un primo significativo passo nella riduzione del gioco che lo Stato finora ha fatto solo crescere. Si deve riconoscere lo sforzo dell’esecutivo. La riduzione del 50% dei punti gioco è ancora più importante che non la sola riduzione delle slot. I punti di gioco inoltre saranno qualificati. Non serve eliminare il gioco d’azzardo, sarebbe un grande regalo alla criminalità organizzata, ma serve un freno e una limitazione. Su quanto fatto finora dal Governo, il punto di vista dei Comuni è positivo, saremo favorevoli al tavolo del prossimo 7 settembre in Conferenza Unificata, ma non ci accontenteremo e dal giorno dopo puntiamo a fare ancora meglio, prendendo in considerazione tutte le cose rimaste fuori dall’attuale provvedimento”, ha concluso Gori. cr/AGIMEG