Giochi, Forlì (FC): approvata dalla giunta comunale mappatura dei luoghi sensibili

A Forlì, capoluogo della provincia di Forlì-Cesena in Romagna, la giunta comunale ha approvato la mappatura delle aree destinate a diventare “slot free”, con la progressiva rimozione delle apparecchiature da gioco nel raggio di 500 metri da luoghi definiti sensibili, come stabilito dalla legge della Regione Emilia-Romagna che norma il “contrasto, prevenzione, riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”. Sulla base della mappatura, 31 locali su 175 possono mantenere gli apparecchi da gioco. I luoghi sensibili individuati sono stati 284, di cui 92 istituti scolastici, 71 luoghi di culto, tre tra ospedali e case di cura, 36 impianti sportivi, tre centi d’aggregazione giovani e 79 centri di assistenza e accoglienza per adulti. Sono state approvate dalla Giunta ulteriori misure: “inibizione dei patrocini per quegli eventi in cui siano presenti fra gli sponsor o gli espositori, soggetti titolari o promotori di attività che favoriscano o inducano la dipendenza al gioco; divieto di installazione di insegne, anche luminose o a luminosità intermittente, all’esterno delle attività commerciali, nonché divieto di affissioni e pubblicità connesse alle tematiche in questione”. Tra le misure anche il “vincolo non procedere alla stipulazione di contratti di concessione e/o locazione di locali di proprietà del Comune di Forlì e-o di società partecipate, a favore di soggetti che intendano utilizzare tali immobili per aprire attività concernenti il gioco”. Vietati inoltre i contributi, stanziati dall’amministrazione Comunale, per imprese legate al gioco. Nei prossimi 6 mesi avrà luogo la seconda fase di attuazione della normativa regionale, con comunicazione ai titolari delle sale da gioco, situate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, dell’adozione nei 6 mesi successivi dei relativi provvedimenti di chiusura. Agli esercenti che intendono proseguire la propria attività in zone non soggette a divieto è concessa un’ulteriore proroga di ulteriori 6 mesi. cdn/AGIMEG