Giochi, Emilia Romagna, Sapar interviene all’udienza conoscitiva sul Defr 2018: “Modifiche a norme sul gioco mettono a rischio 60.000 posti di lavoro”

“Le modifiche apportate lo scorso giugno alla normativa regionale in materia avranno un grave impatto sulla occupazione: sono a rischio 60.000 posti di lavoro”. Esordisce così il vicepresidente nazionale Sapar, Massimo Roma, nel corso dell’udienza conoscitiva sul Defr 2018 (documento di economia e finanza regionale), convocata dalla commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. All’incontro, nel corso del quale sono stati illustrati i risultati raggiunti in Emilia Romagna sia sul fronte della crescita del prodotto interno lordo, sia in tema occupazionale, sono intervenuti anche il presidente della delegazione dell’Emilia Fausto Tabarroni, il presidente della delegazione Romagna Roberto Renzi e l’esperto di settore Eugenio Bernardi. “Abbiamo apprezzato moltissimo l’invito della commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali a presenziare all’udienza conoscitiva sul Defr – ha dichiarato Massimo Roma – in quanto finalmente abbiamo avuto l’opportunità di esternare le nostre preoccupazioni e le problematiche, sia economiche che occupazionali, che scaturiranno a seguito dell’approvazione da parte della Giunta della Regione Emilia Romagna della delibera 12 giugno 2017, N. 831, relativa alle modalità applicative della legge regionale sul gioco d’azzardo patologico, ulteriormente rafforzata dal Testo Unico per la promozione della legalità del 2016”. L’auspicio del vicepresidente Sapar è che “i numeri illustrati nel corso dell’audizione possano essere un tema di riflessione e che arrivi al più presto la convocazione da parte della commissione preposta per discutere delle necessarie modifiche da apportare alla legge regionale. Infatti il decreto attuativo è stato approvato senza una preventiva concertazione con le associazioni di categoria, fatto potenzialmente discutibile dal punto di vista legale. Il nostro auspicio è che si possa addivenire al più presto ad un incontro perché il futuro dell’industria del gioco emiliano romagnolo è sempre più nero”. cdn/AGIMEG