Giochi, documento Governo: via 114 mila awp da bar e tabacchi e 19 mila da altri esercizi

La riduzione dell’offerta di gioco prevista nel documento presentato oggi dal Governo agli Enti locali, vuole l’eliminazione dagli esercizi generalisti secondari, quali alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini e altri, l’iminazione progressiva delle AWP nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi e l’anticipazione al 31 dicembre 2017 la prevista riduzione di almeno il 30% delle awp, a partire dai generalisti secondari e dai bar e tabacchi. Nel documento si legge che i “punti vendita oggi abilitati alla installazione di AWP (non tutti necessariamente ne detengono attualmente) sono circa 90.000, così suddivisi: 8.000 circa esercizi generalisti secondari; 69.000 circa tra bar e tabacchi (di cui circa 56.000 bar e oltre 13.000 tabacchi), 5.000 circa sale giochi (le sale con apparecchi comma 7, ovvero senza vincite in denaro, che possono anche detenere AWP); 3.000 circa sale VLT e Bingo (di cui 2800 circa sale VLT e 200 circa sale Bingo), 5.000 sale scommesse”. In un anno, questa riduzione comporterà una calo a 265.000 macchine, vale a dire il 30% che “si applica ai 378.000 apparecchi esistenti al 31 luglio 2015”. “Considerando che attualmente gli apparecchi presenti sul mercato sono 398.000, la riduzione effettiva sarà di oltre il 33%”. Ciò significherà togliere dal mercato 133 mila macchine, suddivise in 114 mila awp da bar e tabacchi (oggi ne sono installate circa 221.000) e 19.000 circa dai generalisti secondari. “Ciò comporta la realistica previsione di riduzione di circa il 30/35% complessivo dei punti vendita tra bar e tabacchi che ospitano Awp e generalisti secondari”. A seguito dell’eliminazione degli apparecchi AWP da bar e tabacchi, i punti vendita si ridurranno ulteriormente. “I locali in cui saranno presenti le AWP si concentreranno in 10.000 sale scommesse (come previsto dalla legge di stabilità 2016), più 5.000 sale giochi e 3.000 sale VLT e Bingo, più la quota rimanente di esercizi che disporranno di locali separati”. es/AGIMEG