Giochi, De Vincenti (sottosegr. pres. Consiglio): “Accordo Intralot-Figc è partnership commerciale e non aggira divieto pubblicità”

“E’ opportuno innanzitutto premettere che la Federazione gioco calcio, che è una delle cinque grandi federazioni calcistiche europee, ha personalità giuridica di diritto privato e come tale si muove in autonomia. Nel fornire chiarimenti sulla questione, la Federazione ha rilevato come altre istituzioni e organizzazioni sportive, nazionali ed internazionali, abbiano anch’esse concluso importanti accordi di sponsorizzazione con il settore del betting e come in Europa ci siano numerose federazioni calcistiche sponsorizzate da marchi del settore, tra le quali le federazioni inglese, francese, spagnola e portoghese (la nazionale portoghese ha vinto il campionato europeo)”.  E’ quanto afferma in Aula alla Camera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal deputato Sberna (Des-Cd) sull’accordo di sponsorizzazione tra la nazionale di calcio e la società di scommesse Intralot. Il sottosegretario rileva che “la federazione che i marchi dei maggiori operatori del settore hanno da tempo una vastissima diffusione pubblicitaria, godendo di ampi spazi mediatici anche con l’intervento di popolari artisti. Riguardo all’accordo sottoscritto con Intralot, la FIGC rileva come si tratti di una partnership commerciale limitata rispetto alle prerogative concesse abitualmente ad altri sponsor: la sponsorizzazione infatti è limitata alle sole nazionali maggiori (nazionale A e under 21) e non prevede l’utilizzazione di immagini di calciatori né l’apposizione del marchio sulle maglie né su altro materiale tecnico. Con riferimento particolare alla partita disputata dalla nazionale contro la Spagna, non è apparso neppure alcun cartellone pubblicitario riferito alla Intralot. Preso atto anche di quanto riferito dalla federazione, ritengo che non appaiono elementi per considerare l’episodio riferito nell’interrogazione un aggiramento del divieto di pubblicità stabilito dalla norma, rientrando, piuttosto nei casi di esclusione dal divieto specificamente individuati dal comma 939 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2016. Relativamente al collegamento tra il « mondo delle scommesse » e i « recenti scandali legati al calcio scommesse », ci si limita ad osservare che nell’interpellanza non sembra distinguersi il gioco legale dal gioco illegale, specie quello praticato su internet da società con sede in Paesi esteri che operano sul territorio dello Stato in modo illecito. Al riguardo, si ricorda, tra l’altro, come il primo scandalo scommesse, che ebbe vasta eco sugli organi di informazione, si registrò negli anni 1979-1980, mentre le scommesse sportive sono state legalizzate in occasione dei mondiali di Francia del 1998. Recenti inchieste della magistratura (v., per esempio, quella denominata « Dirty soccer ») hanno documentato il fatto che le scommesse illegali connesse al cosiddetto « match fixing » vengono alimentate su reti di bookmakers stranieri o su siti illegali, quindi al di fuori del circuito concessorio nazionale. Dalle notizie di stampa relative alla citata inchiesta « Dirty soccer ») è emerso che l’indagine ha preso avvio anche sulla base di una segnalazione dell’Agenzia demanio e monopoli riguardo alla partita Juve Stabia – Lupa Roma, nell’ambito della collaborazione costante dell’agenzia sia con le autorità giudiziarie e le forze di polizia sia con l’apposita struttura costituita presso il Ministero dell’interno (Unità informative scommesse sportive). Tale segnalazione è stata possibile solo perché le scommesse sono affluite al circuito legale di gioco. I flussi di gioco che transitano nella rete ufficiale dell’agenzia demanio e monopoli, tramite il partner tecnologico (SOGEI), possiede il totale della raccolta sulla rete italiana ed è in grado di controllare ogni singola giocata, l’avvenimento oggetto di scommessa, l’importo giocato, la quota offerta dai concessionari, data ora e luogo di vendita. Il Governo, comunque, continuerà a mantenere massima attenzione sulla questione e a vigilare sull’applicazione delle regole, anche al fine di migliorare la normativa vigente e individuare e adottare gli strumenti più idonei a contrastare le conseguenze del gioco d’azzardo e la ludopatia”. dar/AGIMEG

Giochi, De Vincenti (sottosegr. pres. Consiglio): “Intesa governo-enti locali per garantire tutela salute cittadini. Lotta alla ludopatia tra i nostri obiettivi”

La lotta alla ludopatia “è uno degli obiettivi di questo Governo che si è già impegnato su questo con incisive iniziative. Sappiamo, infatti, che il fenomeno ha raggiunto dimensioni rilevanti e per questo sono state adottate negli ultimi tempi concrete misure sia di contenimento dell’offerta di gioco che di ordine socio-sanitario. Con la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di Stabilità 2016), sono state introdotte misure più restrittive, in particolare sulla pubblicità dei giochi pubblici, le quali, oltre a ribadire la validità dei principi dettati con la cosiddetta legge Balduzzi, in vigore già da gennaio 2013, fissano ulteriori limitazioni per gli operatori di gioco e non solo, nel rispetto dei principi sanciti in sede europea. È stata, infatti, vietata la pubblicità di giochi con vincita in danaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno (ad esclusione delle lotterie nazionali ad estrazione differita). Sono state escluse dal divieto soltanto le forme qualificate come forme di comunicazione indiretta e derivanti dalle sponsorizzazioni in alcuni settori, tra i quali quello dello sport (comma 939 dell’articolo 1 della citata legge n. 208 del 2015)”. E’ quanto afferma in Aula alla Camera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal deputato Sberna (Des-Cd) sull’accordo di sponsorizzazione tra la nazionale di calcio e la società di scommesse Intralot. Il sottosegretario evidenzia anche che, “come previsto dalla legge di Stabilità 2016, in sede di confronto con le regioni e gli enti locali si stanno discutendo le caratteristiche dei punti vendita, dove si raccoglie il gioco pubblico, e i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, allo scopo di garantire il raggiungimento dei migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori nonché di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. La questione è stata sottoposta alla Conferenza unificata per il raggiungimento dell’intesa tra lo Stato, le regioni e le autonomie locali in data 10 novembre 2016: l’esame è stato rinviato ad una prossima Conferenza per maggiori approfondimenti”. dar/AGIMEG