Giochi, D’Albore (GDF): “Bisogna tutelare la parte sana del settore per evitare infiltrazioni della criminalità”

”In Italia il reato di gioco clandestino è scarsamente grave e questo limita la possibilità di intervenire efficacemente sul fenomeno. La riduzione dei punti dove si può giocare legalmente agevola l’operato dei centri scommesse clandestini. Il gioco online è inoltre un business nel mirino del clan dei Casalesi. Già alcuni anni fa vennero arrestati di alcuni imprenditori del settore dei giochi, che avevano stretto un accordo col clan per il monopolio sul territorio in cambio di una tangente”.

Lo ha dichiarato il procuratore aggiunto DDA Napoli Giuseppe Borrelli, che ha affrontato il tema del gioco online e degli interessi della malavita organizzata sul settore durante la trasmissione “La radio ne parla”, in onda su RaiRadio1, durante la quale è stato trattato il tema dei giochi pubblici, anche in presenza del sottosegretario all’Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta.
La conferma arriva da Filippo D’Albore, maggiore della Guardia di Finanza. “Bisogna tutelare la parte sana del settore dei giochi, per evitare il rischio di infiltrazioni della criminalità. Contrastare l’abusivismo, i siti senza autorizzazione è una tutela anche per il gettito fiscale che deriva dai giochi”. lp/AGIMEG