Giochi, Curcio (Sapar): “No a nuove tasse, sì al riordino”

“L’aumento delle tasse sul gioco sarebbe inconciliabile con il riordino del settore e con la riduzione dell’offerta. Siamo d’accordo con quanto affermato dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta. Il nostro settore già adesso fa fronte ad una tassazione che sfiora il 60%. Aumentarla significherebbe distruggerlo completamente, a tutto vantaggio dell’offerta illegale”. Così Raffaele Curcio, Presidente di SAPAR – l’Associazione Nazionale Servizi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative – con riferimento all’eventuale inasprimento della tassazione sui giochi nel caso di una manovra-bis.

“Si apra immediatamente un tavolo di confronto, vero e permanente, con tutti gli operatori del mercato” dice Curcio che aggiunge: “SAPAR è pronta a dare il suo contributo con una proposta di riordino concreta per ridurre tutta l’offerta di gioco, non solo il numero delle slot, e distinguere nettamente le Awp dai meccanismi più complessi e dalle vincite più alte delle videolottery”. “E ancora – prosegue il Presidente SAPAR – è necessario superare la frammentazione normativa causata dall’introduzione sui territori di distanze e limitazioni orarie inefficienti e anacronistiche, specie se applicate ad una sola tipologia di gioco e non a tutta l’offerta. Ma vogliamo anche che sia resa obbligatoria la formazione per gestori ed esercenti, vietata ogni forma di pubblicità e che venga definitivamente rilanciato l’amusement, ovvero l’offerta di gioco senza vincita in denaro”.

“Sapar rappresenta più di 6.000 aziende e circa 300.000 lavoratori diretti e indiretti, impiegati nelle aziende di gestione, produzione e distribuzione di apparecchi per il gioco lecito e da intrattenimento – sottolinea Curcio, che aggiunge: “Chiediamo il ritorno al vecchio contingentamento del numero delle slot e l’abrogazione del decreto Aams del 2011 che ha raddoppiato il numero delle Awp installabili nei pubblici esercizi. Perché non sia solo un’operazione di facciata, tutto questo dovrà essere accompagnato da una parallela riduzione delle Videolottery, dell’offerta di Gratta&Vinci, del Lotto, del 10 E Lotto, delle sale scommesse e del Bingo”.

E conclude: “Se davvero si vuol salvaguardare la filiera del gioco legale, contrastando ogni forma di deriva patologica, l’unica strada percorribile è restituire al gioco la sua natura ludica e di intrattenimento. Per questo motivo, chiediamo più innovazione nelle Awp, riducendo costo e vincite massime per ogni partita, ma anche introducendo meccanismi che blocchino automaticamente l’accesso al gioco ai minori e il funzionamento delle macchine dopo una certa quantità di tempo e denaro giocato. E soprattutto, si rilanci definitivamente l’amusement, attraverso una normativa più snella e con incentivi alla produzione e all’installazione di giochi senza vincite in denaro”. lp/AGIMEG