Giochi, Beccalossi: “Governo segua consulta, ok a Regioni si distanze e luoghi sensibili”

“La recente sentenza della Corte costituzionale n. 108/2017 segna un ulteriore riconoscimento della legittimazione del legislatore regionale ad adottare misure di contrasto al gioco d’azzardo patologico, con particolare riguardo al tema delle distanze degli apparecchi per il ‘gioco d’azzardo lecito’ dai cosi’ detti luoghi sensibili”.
Inizia cosi’ la lettera che Viviana Beccalossi, assessore all’Urbanistica, Territorio e Citta’ metropolitana di Regione Lombardia, ha inviato al sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, e per conoscenza a tutti presidenti di Regione, in vista della Conferenza Unificata tra Stato e Regioni che si terra’ giovedi’ prossimo a Roma sul tema del gioco d’azzardo.
Viviana Beccalossi nella lettera ribadisce “la necessita’ che il Governo riveda le proprie posizioni rispetto alla proposta in merito al riordino del gioco, illustrate alle Regioni nella seduta tecnica del 3 maggio scorso, prevedendo a livello nazionale, una distanza minima di almeno 300 metri dai luoghi sensibili, misurata in linea d’aria, riconoscendo ai Comuni la facolta’ di innalzarla sino a un massimo di 500 metri”. Per quanto, invece, riguarda i luoghi sensibili, nella lettera inviata al sottosegretario Baretta, l’assessore Beccalossi precisa che “dovrebbero essere considerati tali: istituti scolastici di ogni ordine e grado, asili nido d’infanzia, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori”.Infine, un ultimo passaggio e’ riservato ai profitti che lo Stato trae da gioco d’azzardo: “Si ritiene indispensabile che una percentuale maggiore dei ricavi provenienti dalla gestione del gioco venga destinata dal Governo alla prevenzione e alla cura delle patologie derivanti dagli eccessi nel gioco d’azzardo e che venga stabilito l’obbligo da parte dei giocatori di utilizzare la Carta Nazionale dei Servizi, o altro strumento similare, per poter tutelare maggiormente i minori, tracciando e quindi limitando il volume di gioco del singolo giocatore”. lp/AGIMEG