Giochi: alla Camera “L’Italia delle slot”, inchiesta del Gruppo Gedi in collaborazione con Dataninja

I quotidiani locali del Gruppo Gedi con l’aiuto del Visual Lab di Gruppo e di Dataninja, società che si occupa di datajournalism, hanno creato un database che contiene dati su numero di slot machine e video-lottery in Italia, volume di gioco in ogni comune e provincia, reddito medio della popolazione e non solo. Cifre e numeri, su un tema delicato come quello delle slot, che il Gruppo Gedi ha deciso di mettere a disposizione di tutti, cittadini, enti locali, sindaci, amministrazioni comunali, colleghi giornalisti. Oggi, nella sala stampa della Camera dei deputati, a Palazzo Montecitorio, verranno illustrati in anteprima tutti i dettagli di questo importante lavoro di gruppo alla presenza del sottosegretario del ministero dell’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, da tempo impegnato nel decreto di riordino del sistema gioco, e con il direttore editoriale dei quotidiani locali, Roberto Bernabò. Saranno presenti anche alcuni dei giornalisti che hanno lavorato all’inchiesta.

“L’Italia delle slot” raccoglie dati totali sulle macchinette presenti in ogni comune e sulle giocate per comune parametrati rispetto a popolazione e reddito. Il tutto confrontato su due anni: 2016 e 2015. Queste informazioni nella loro totalità non sono mai state messe a disposizione. Per questo, si è deciso di creare un database ricercabile per comune, a consultazione gratuita, che consente di trovare e leggere dati su tutte le città d’Italia. Per ogni comune viene fornita una scheda con visualizzazioni grafiche di facile e intuitiva comprensione. È possibile mettere a confronto due comuni. E infine, sono a disposizione mappe e grafici, a livello provinciale e regionale, che descrivono il fenomeno slot in relazione a giocate e reddito pro-capite. 

Le inchieste. A questa mole di dati, disponibili in versione esclusivamente digitale, si aggiunge l’inchiesta giornalistica che si compone di una parte nazionale e di una locale. L’inchiesta nazionale fa il punto sulle regioni e sui comuni nei quali si gioca di più, affronta il tema legislativo e l’aspetto legato alla ludopatia. Mentre le 13 inchieste dei quotidiani locali, una per testata, approfondiscono il tema gioco d’azzardo e slot raccogliendo storie dai territori e cercando una spiegazione sul campo rispetto ai dati. Questo lavoro di squadra verrà pubblicato su tutti i quotidiani locali del Gruppo Gedi domenica 17 dicembre 2017 così come la versione digitale.

Qualche dato. È la Lombardia a guidare la classifica nazionale delle regioni italiane che nel 2016 hanno giocato di più in assoluto su Slot (dette anche New Slot e AWP) e video lottery (Vlt), seguita da Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Toscana, Puglia, Sicilia, Liguria. In Lombardia, la raccolta dello scorso anno ha superato i 10 miliardi (10.383.102.030), a fronte di una popolazione di 10 milioni di persone (10.019.166). Più di 5 miliardi e 310 milioni sono stati ingoiati dalle slot, altri 5 miliardi e 72 milioni dalle Vlt. La Regione conta in totale 64.049 apparecchi (54.241 slot e 9.808 Vlt) ed è anche quella in cui la spesa pro capite è più alta: oltre 1000 euro a testa spesi in slot machine. Seconda in classifica la regione Lazio: 5 miliardi e quasi 125 milioni i soldi giocati tra slot e Vlt (ripartiti quasi equamente tra i due tipi di apparecchi) su una popolazione che sfiora i 6 milioni di abitanti (5.898.124) e che può giocare su 40.609 apparecchi (33.649 slot e 6.960 Vlt). In Veneto, terza in lista, nel 2016 sono stati giocati più di 4 miliardi e 662 milioni tra slot e video lottery. Quattro milioni e 900mila gli abitanti del Veneto che contano 35.088 apparecchi (29.860 slot e 5.288 Vlt). Segue l’Emilia Romagna con 4 miliardi e oltre 511 milioni spesi quasi equamente tra slot e Vlt che sono in totale 32.416 (27.098 slot e 5.318 Vlt) su una popolazione di circa 4 milioni 448mila persone. Quinta in classifica la Campania: 5 milioni 839mila abitanti e 3 miliardi 868 milioni spesi.

Spesa pro capite: le prime 5 regioni. Sul fronte della spesa più alta pro capite, la Lombardia è subito seguita dall’Emilia Romagna (1.014 euro a testa) che però ha la meno della metà degli abitanti. Alta la spesa pro capite anche in Abruzzo (terza in lista) dove di spendono 954 auro a testa; quarto il Veneto con 950 euro pro capite, quinta la Toscana con 898 euro a testa spesi in slot machine. Mentre tra le regioni che hanno una spesa pro capite più bassa c’è la Sardegna: 662 euro di raccolta a testa a fronte di una presenza di macchinette pari a 8,5 a testa.

Focus provincia. Quella di Prato è la provincia italiana con la più alta spesa pro capite per slot machine, 2377 euro, più del doppio di tutte le altre province toscane. Non solo, è la provincia italiana con la più alta spesa pro capite in assoluto. 

Il caso Caresanablot. In Piemonte, a Caresanablot, provincia di Vercelli, c’è il dato di giocata pro capite più alto in assoluto in Italia: ben 24.228 euro spesi a testa a fronte di una popolazione che conta appena 1.133 abitanti. La spiegazione sarebbe dovuta a una grande sala slot e giochi, “Las Vegas”, presente in paese. Il comune inoltre, è attraversato da una statale che collega tre province: Vercelli, Novara e Biella. La “Las Vegas” di Caresanablot dunque è meta dei pendolari del gioco. lp/AGIMEG