“Quelli trovati nell’esercizio commerciale erano esternamente due normali apparecchi come 6a, ma al loro interno vi erano schede offline, ovvero scollegate dalla rete dei Monopoli di Stato. Quindi il denaro inserito non veniva registrato e gli apparecchi di fatto evadevano ogni controllo e imposta erariale. Le percentuali di vincita ai clienti venivano imposte dal gestore, che decideva sia quando la macchina doveva pagare, sia quanto”. E’ quanto rendono noto ad Agimeg fonti della Gdf di Torino, a seguito dell’operazione che ha portato alla scoperta di apparecchi illegali in un bar della città, che continuava a operare senza rispettare le misure previste per l’emergenza coronavirus. Pari a oltre 300 mila euro le sanzioni comminate al gestore e proprietario del locale. “I due apparecchi si trovavano in un retrobottega. Purtroppo quello del gioco illegale è un fenomeno sempre più crescente, i sequestri sono molto frequenti, soprattutto in un settore molto sensibile come quello del gioco d’azzardo. Le forze dell’ordine, come le Fiamme Gialle, sono sempre più specializzate nello smascherare questi reati e proseguiremo nei controlli anche ora che, a seguito della fine del lockdown, le attività commerciali stanno riaprendo”.
cr/AGIMEG
